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Allenarsi per il Futuro

Idee e strumenti per il lavoro che verrà

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8 aprile, presso la Sala Orofino, della Confindustria  di Pescara è stato presentato il libro Allenarsi per il Futuro scritto da Stefano Cianciotta editorialista e opinionista economico, docente di Comunicazione di Crisi presso l'Università di Teramo, e da Pietro Paganini, esperto di innovazione e sviluppo economico, docente in Business Administration alla John Cabot University e presidente di Competere.eu.

Il libro, ispirato all'omonimo progetto di Bosch, fornitore leader e globale di tecnologie e servizi, e Randstad, secondo operatore mondiale delle risorse umane propone una serie di iniziative mirate a orientare i giovani al loro futuro professionale, prova ad individuare le occupazioni di domani, ma soprattutto punta ad offrire un'analisi attenta ed efficace delle radicali trasformazioni del mercato del lavoro

Moderatore il giornalista RAI Antimo Amore che ha aperto l’incontro parlando della ricerca fatta dagli autori che ha portato alla stesura del libro e sulle idee che ne sono state il motore: passione e creatività nel lavoro e possibilità per i giovani nel loro futuro lavorativo.

Stefano Cianciotta, uno dei due autori del libro, ha parlato della necessità di costruire un nuovo percorso lavorativo per i giovani che si pongono difronte alla dura realtà che il “sentiero pavimentato dai padri” non sarà il percorso che loro potranno seguire.

“La riflessione è semplice” ha detto Cianciotta “cerchiamo di aiutare i giovani,  e questo significa che dobbiamo ripensare com’è strutturata l’attuale sistema scolastico che non sviluppa la creatività dei giovani, ma addirittura tende a sopprimere qualsiasi creatività e idea imprenditoriale.

Curiosi, creativi e intraprendenti questi i termini usati da Cianciotta intorno ai quali dovrà essere organizzato l’insegnamento che dovrà essere accessibile attraverso la rete e le tecnologie.

In questa prospettiva il ruolo degli insegnanti dovrà cambiare adattandosi alle nuove tecnologie, continuando ad essere un coordinatori, guida, veri e propri motivatori dei giovani che potranno coì esprimere al massimo le proprie attitudini e progetti.

La scuola dovrà tornare ad essere una palestra dove giocare e allenarsi, perché è proprio li che si inventano e si strutturano le professioni del futuro.

In Italia, continua Cianciotta, 5 ragazzi ogni giorno da soli o in gruppo scelgono di misurarsi con un’idea imprenditoriale e il lavoro del futuro non potrà più essere quello del solo lavoro dipendente, ma quello dell’imprenditore.

Presenti al tavolo dei relatori: Luciano D’Alfonso, Presidente della Giunta Regionale della Regione Abruzzo, Federica Chiavaroli, Sottosegretario alla Giustizia, Gennaro Zecca Presidente Confindustria Chieti Pescara, Alessandro Addari, Imprenditore Presidente APP Abruzzo, Gilberto Candeloro, Imprenditore CED in Opera, Raffaele Credidio, Presidente AIDP Abruzzo e Molise, Domenico Melchiorre, Imprenditore GGI Confindustria Chieti Pescara, Roberto Zecchino, Direttore risorse umane Bosch, Luciana La Verghetta, Sales Manager di Randstad HR Solutions, Daniela Masseroni, Campionessa Ginnastica Artistica, Luigi Samele Campione di Scherma

“…già nel 1947” ha detto il Presidente D’Alfonso” un grande come De Gasperi preferiva discutere con i libri davanti e non con le parole. Il libro  affronta una realtà che testimonia un vuoto, un bisogno, e risponde ad un vuoto caratterizzato dai numeri”….”In Abruzzo mancano 50.000 posti di lavoro che sono opportunità”…”Il libro è attraversato da un filo rosso, il lavoratore che dispiega il demone interno trova opportunità lavorative”

D’Alfonso ha ricordato di imprenditori, come Fausto Albanesi de La cantina dei Beati di Loreto Aprutino, Ferdinando Garofali, costruttore ed ideatore di porte, Nico Romito, riconosciuto chef a livello mondiale, che in Abruzzo sono riusciti a dispiegare il loro “demone interno” riuscendo da una loro idea a creare un’opportunità lavorativa che potesse soddisfarli

Federica Chiavaroli ha parlato, ricordando che il tema strategico su cui s’interroga il Paese che si trova ad un bivio tra il declino e lo sviluppo, è su che cosa si può fare affinché i nostri ragazzi possano avere un futuro e ricordare che essi, come diceva Plutarco, “non sono sacchi da riempire ma lanterne da accendere”.

Se la suola avrà la capacità ad orientare i ragazzi, ha detto Federica Chiavaroli, e a non riempirli, ma ad accendere le loro capacità e prospettive e soprattutto i loro desideri di imprenditorialità e progettualità, ci potrà essere un futuro perché formarsi è una cosa positiva sviluppando il talento e differenziando i percorsi adeguandoli al mondo del lavoro.

I vari relatori hanno parlato del lavoro e di come potrà essere sviluppato nel futuro, visto dalla prospettiva e dalle loro competenze, che versano nelle aziende dove prestano la loro opera, che seguirà il filo rosso, indicato nel libro, e  che non potrà essere valido se non risponderà ai desideri dei giovani. 

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