E’ stato questo l’invito che , nella conferenza stampa di questa mattina in Provincia donne di varie associazioni e comunque aderenti al Comitato per la Filanda hanno voluto lanciare alla città. Per Italia Nostra, Udi, Cgil-Spi, Auser, Mila donnambiente, Ass. Salsabil ASCA, Commissione Pari Opportunità Comune , erano presenti:
Adriana Avenanti,
Maria Luisa Balzano,
Cesarina Bavecchi,
Paola Cafarelli,
Letizia Ciliberti,
Antonella De Cecco,
Silvana Di Meco,
Emilia Di Nicola,
Tiziana Di Giampietro,
Hedia Lammari,
Francesca Magliulo,
Norina Mercuri,
Loredana Piselli,
Maria Franca Pulitanò,
Edvige Ricci,
Anna Rita Rossini,
Mariella Saquella,
Anna Silverio,
Maja Sprecacenere
Dedichiamo la giornata dell’8 marzo di quest’anno all’avvio di un cammino che ha come meta l’apertura di una Casa delle Donne e di un Centro di Documentazione del lavoro femminile nel nostro territorio. Avvio che è, insieme, desiderio e richiesta a che tutte le donne, di tutte le lingue e provenienze, si uniscano man mano divenendo protagoniste, in special modo le giovani generazioni. Siamo consapevoli che la strada sarà lunga e faticosa, e che necessita di un grande lavoro di coinvolgimento, tessitura di reti, apertura culturale ed etnica, dibattito.
Il luogo delle donne è infatti necessariamente aperto,accogliente, invitante…
Oltre alle parole e ai programmi da costruire, ci saranno: il racconto di Alberta Scorrano sul lavoro in filanda di sua mamma, la “danza della filanda” di Stefania Petraccia e Maja Sprecacenere, una narrazione teatrale di studentesse del Liceo Marconi – Angelica Marno, Chiara Di Girolamo, Giulia Tarquini, Irene Magay, Dalia Puca, con regia di Ugo Dragotti
Perché al Parco Peter Pan (area verde tra via Monte Faito e via Rigopiano ) Perché è qui che la resistenza della città alla cancellazione di un luogo storico del lavoro delle donne , la Filanda Giammaria, quindi della memoria e identità urbana, ha consentito di radicare una grande possibilità: delocalizzazione dei palazzi previsti, restauro dell’ex casino di caccia, segno memoriale dell’ex filanda per il centro di documentazione, utilizzo dell’area e della costruzione storica che vi insiste come casa delle donne.
L’8 marzo 2016 la data di una prima pietra simbolica. Da dipingere con il colore del futuro.