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Forza Italia, D'incecco: "M'impegno per Pescara, una delibera che non determina vantaggi per i disoccupati"

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“Una delibera-spot elettorale che non determinerà alcun vantaggio ai disoccupati pescaresi: è quella approvata ieri dalla sinistra in aula inerente il progetto ‘M’impegno per Pescara’ con l’istituzione dei buoni lavoro comunali, per la quale la maggioranza stessa ha bocciato l’emendamento presentato da Forza Italia per garantire una priorità agli over-45 della nostra città nell’accesso al progetto rispetto agli stranieri. Il risultato sarà che, considerati i requisiti, l’iniziativa sarà totalmente appannaggio degli immigrati che, presenti sul territorio, senza alcun obbligo temporale, usufruiranno del beneficio, penalizzando, al solito, gli italiani”.

Lo ha detto il Vicecapogruppo di Forza Italia al Comune di Pescara Vincenzo D’Incecco commentando l’esito del voto in aula, avvenuto ieri sera.

“Abbiamo sollevato dubbi sulla delibera complessivamente intesa – ha osservato il vicecapogruppo D’Incecco –, perché è chiaro che il dramma della disoccupazione over-45, dunque di lavoratori usciti fuori dal mercato per la chiusura della propria azienda o comunque per la perdita del proprio posto, non si risolve impegnandoli per tre mesi in servizi sociali come la cura del verde, o la manutenzione di strade e scuole, che peraltro prevedono anche una professionalità specifica. Tuttavia, al pari del progetto di istituzione del sostegno al reddito voluto dalla stessa Forza Italia, eravamo comunque pronti a sostenere la delibera, fissando però dei paletti chiari al fine di creare veramente un’occasione per quei lavoratori disoccupati o momentaneamente inoccupati di Pescara, ovvero italiani, dunque cittadini che vivono in maniera stabile nella nostra città e che contribuiscono alla sua economia produttiva. In altre parole abbiamo presentato due emendamenti per meglio puntualizzare i requisiti troppo generici previsti nella delibera per accedere al progetto, come il reddito Isee non superiore ai 20mila euro e la semplice residenza, anche temporanea, a Pescara, requisiti che di fatto aprono le porte soprattutto ai tanti immigrati disoccupati che vivono per ora nel capoluogo adriatico e che ovviamente hanno un reddito pari a zero. Per tale ragione nel primo emendamento abbiamo chiesto di prevedere una corsia prioritaria per le domande presentate dai cittadini pescaresi; nel secondo abbiamo proposto di prevedere l’obbligo di residenza a Pescara da almeno tre mesi per poter presentare la propria candidatura. La maggioranza di sinistra, vittima del suo stesso populismo, ha deciso di bocciare entrambe le proposte in maniera scellerata, imponendoci l’obbligo morale di votare contro la delibera.

Di fatto – ha ancora detto il vicecapogruppo D’Incecco – oggi abbiamo la certezza che il progetto vedrà la presenza, nei primi posti della graduatoria, di utenti immigrati, che naturalmente avranno punteggi più elevati rispetto agli italiani, e dunque avranno maggiori diritti, esaurendo in brevissimo tempo il budget disponibile che a oggi, al di là degli annunci della giunta Alessandrini, permetterà di impiegare appena 17, massimo 18, lavoratori, e per soli tre mesi, dopodiché vedremo anche tale iniziativa arenarsi nelle sabbie mobili di una giunta priva di capacità programmatoria. Non solo, quegli immigrati, magari arrivati da 10 giorni a Pescara, avranno l’occasione di guadagnare 2.700 euro per tre mesi (ossia 900 euro al mese), pagati dal Comune, e poi se ne potranno andare indisturbati. In altre parole, ancora una volta i cittadini italiani a Pescara saranno vittime di una forma di ‘razzismo’ al contrario”.

 

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