Si è svolta stamattina la conferenza stampa di Radicali Abruzzo per commentare lo stato di avanzamento dell'iter di approvazione della legge regionale sulla Nuova Pescara.
Il Segretario Alessio Di Carlo, componente della direzione nazionale di Radicali Italiani, ha evidenziato la necessità che la Regione faccia propria la proposta di legge presentata nell'ottobre 2014 dal consigliere Riccardo Mercante anziché recepire uno dei testi depositati solo la scorsa settimana dal Governatore D'Alfonso.
I Radicali hanno definito "Truffa politica" quella messa in piedi dal Presidente della Regione il quale, con quasi un anno e mezzo di ritardo, ha depositato due proposte di legge che prevedono, prima di giungere alla nascita del nuovo Comune, la costituzione di organi pletorici e non previsti dalla legge, denunciando anche l'inesistenza di uno strumento sanzionatorio, come ad esempio il commissariamento, nella ipotesi i termini indicati nelle proposte di legge non dovessero essere rispettati.
Di Carlo ha anche ricordato come D'Alfonso si era già detto favorevole in sede ufficiale - davanti al Consiglio Regionale del 27 novembre scorso - a lavorare per il miglioramento del testo Mercante e non già, come invece è poi accaduto, a presentare dei propri progetti di legge.
Roberto Di Masci, presidente di Radicali Abruzzi otre che membro del comitato nazionale di Radicali Italiani ha invece segnalato le possibilità di sviluppo a livello regionale che potranno essere offerte solo dall'implementazione del polo pescarese mentre Dario Boilini, tesoriere di Radicali Abruzzo e revisore dei conti di Radicali Italiani, si è soffermato sul contenuto della relazione accompagnatrice dei progetti di legge a firma D'Alfonso, spiegando come nella stessa, anziché concentrarsi sulla individuazione degli innumerevoli benefici che potranno essere generati dalla fusione, si sia preferito tentare di garantirsi dal rischio che non derivino disservizi ai cittadini: un atteggiamento pregiudizialmente negativo, dunque, come quello che del resto ha sempre caratterizzato tanto il Governatore abruzzese quanto i Sindaci delle Città coinvolte.
In conclusione i Radicali hanno stigmatizzato con forza la norma, contenuta in uno dei due testi a prima firma D'Alfonso, che consentirebbe ai tre comuni - giunti a pochi mesi dal fatidico 1.1.19, data di nascita del Nuovo Comune - di optare per la Unione dei Comuni che rappresenta realtà del tutto diversa e distinta rispetto a quella richiesta dai cittadini pescaresi con il voto del maggio 2014 ma che, soprattutto, rinvierebbe a data indefinita la conclusione del progetto di fusione che a quel punto sarebbe da ritenere definitivamente affossato.