Scoppia il caos nel Liceo Artistico Musicale Coreutico "Misticoni-Bellisario" per presunte umiliazioni, note e sospensioni che hanno visto coinvolti 9 studenti.
A dare sfogo alla protesta è Federico Stigliano, studente del MiBe ed esponente del Collettivo Studentesco Pescara, il quale, sulla pagina facebook del Collettivo, denuncia la situazione definendola «assurda».
Federico, contattato telefonicamente, racconta la sua versione dei fatti:
La struttura di viale Kennedy ha evidenti problemi, dopo l'allagamento di novembre scorso in alcune classi pioveva dal soffitto. Oltre a questo abbiamo constatato che ci sono dei problemi soprattuto di spazio. L'edificio può contenere circa 300 studenti ma ce ne sono circa 600 e questo comporta anche degli orari delle lezioni pazzeschi. Ad esempio, i ragazzi che frequentano l'indirizzo musicale devono fare lezione anche il pomeriggio e la mattina hanno il giorno libero.
Sempre a novembre è arrivata una circolare che ha disposto, durante la ricreazione, il divieto per gli studenti di uscire sia nel cortile che, addirittura, nel corridoio davanti alla porta della classe; senza essere consultati nel merito ci siamo dovuti adeguare a queste norme.
Dopo queste decisioni, abbiamo provato a parlare con Dirigente e RSPP (Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione) i quali ci hanno riferito, senza dare ulteriori spiegazioni, che bisognava adeguarsi per dei problemi di sicurezza evidenziati da una relazione. Noi pensavamo fosse un regolamento disciplinare dovuto a problemi che c'erano stati in precedenza. Infatti, in passato, le regole non sono state sempre rispettate e le persone preposte a emettere sanzioni non lo hanno fatto.
Per risolvere questi problemi abbiamo quindi cercato un dialogo che, però, è mancato. Durante un'assemblea tra i rappresentanti di classe, alle domande poste si divagava senza ricevere risposte. A questo punto è stata chiesta un'assemblea di istituto per leggere e valutare tutti insieme questa relazione. La richiesta, fatta direttamente alla Dirigente, non è stata accettata e noi, avendo necessità di riunirci e discutere, l'abbiamo fatta lo stesso. Per quanto riguarda questa assemblea è vero che la richiesta non è stata fatta protocollare ma, oltre ad averne parlato con la Dirigente, se ne era parlato anche nella riunione dei rappresentanti.
Sempre nel merito dell'assemblea, bisogna precisare: per prima cosa non abbiamo cacciato nessuno dalla palestra in quanto, la stessa, è inutilizzabile a causa della presenza di strumenti musicali. Per fare educazione fisica, infatti, bisogna recarsi in uno stabile vicino. Come seconda cosa voglio dire che siamo passati nelle classi, con tutta la tranquillità possibile, dicendo agli studenti che chi voleva poteva partecipare; chi si è sentito in diritto di partecipare ha partecipato di sua spontanea volontà . Durante l'assemblea stessa un ragazzo si è sentito male e a quel punto abbiamo chiuso subito i lavori.
Al termine di tutto sono state sanzionate 9 persone ma, noi, non abbiamo capito con quale criterio siano state individuate. Addirittura alcuni ragazzi sanzionati non erano neanche presenti nella palestra a fare assemblea.
In ogni caso reputiamo le sanzioni ingiuste perché noi volevamo esprimere il nostro disagio e parlare tutti insieme per vedere in che modo potevamo apperlarci per risolvere i problemi. Invece, ci siamo visti piovere addosso queste sanzioni che non hanno minimamente una finalità educativa. Non ci hanno spiegato né detto che queste cose potevano essere fatte in altro modo; inoltre sono piovute dichiarazioni fasulle come estromissioni di persone che stavano facendo lezione. Noi abbiamo fatto tutto in maniera tranquilla, ovviamente con tutta la tensione che ci poteva essere al momento.
A questo punto, agli inizi di dicembre, abbiamo inviato una vertenza all'Ufficio Scolastico Regionale, specificando in essa tutte le leggi alle quali ci stavamo appellando per difendere i nostri diritti. Il 19 gennaio è arrivata la risposta che, però, tiene in considerazione solo le dichiarazioni della Dirigente (leggi in basso la risposta completa); questa scelta, a nostro modo di vedere, è sbagliata perché le dichirazioni della Dirigante non corrispondono alla realtà essendoci anche altri fattori da considerare.
La vicenda in ogni caso è andata avanti e, sia prima dei Consigli di istituto che in classe, spesso si fanno delle battutine tipo «l'hai fatta grossa» oppure «non dovevi venderla ai giornali».
Quest'ultima frase viene detta perchè, prima di dicembre, abbiamo fatto diversi comunicati e a tra la metà e la fine dello stesso mese abbiamo contattato la rubrica Indignato Speciale del TG5 (in basso il video) che ha portato alla ribalta nazionale il nostro problema. Infine una ragazza, tra gli studenti sanzionati, si è sentita dire che lei è «una di quelle che rende la sua classe la peggiore»; una dichiarazione che l'ha lasciata sorpresa in quanto le sue azioni sono state compiute pensando di fare del bene denunciando i suoi problemi.
Nella giornata di ieri, è stata pubblicata online la risposta dell'Ufficio Scolastico Regionale. La lettera, firmata dal Coordinatore del Servizio Ispettivo, Maria Cristina De Nicola, recita:
Oggetto: chiarimenti su sanzioni disciplinari ai danni di studenti del Liceo "Misticoni-Bellisario" di Pescara.
In riferimento all'esposto inviato dalla S.V. all'USR Abruzzo, questo Ufficio, assunte le necessarie informazioni espone quanto segue.
La dirigente Gabriella Consolazio, quando ha avuto l'incarico al "Misticoni", ha constatato che gli studenti (in particolare i frequentanti nella sede di viale Kennedy) avevano consolidato negli anni comportamenti poco consoni ad un ambiente scolastico, contrari al regolamento d'istituto e financo alle regole di convivenza civile.
Essi, ad es. durante la ricreazione avevano l'abitudine di uscire fuori dall'edicficio scolastico, sul marciapiede, per fumare, con grave pericolo per la loro incolumità . Quando la Dirigente cercò di rimediare a tale deprecabile abitudine ponendo il divieto e dando disposizioni al personale che avrebbe dovuto impedire loro l'uscita, si scatenarono, da una parte episodi di violenza nei confronti della coordinatrice di sede e della collaboratrice scolastica facendo addirittura finire quest'ultima al pronto soccorso, e dall'altra l'individuazione del bagno come nuovo "fumoir" (con grande disappunto di quegli studenti che non fumando reclamavano il diritto ad un ambiente vivibile).
E' stato a questo punto che la Dirigente ha convocato il Comitato Studentesco e supportata dal RSPP, ha ribadito le regole comportamentali di cui gli studenti rappresentanti si sarebbero dovuti fare portavoce presso i loro compagni: il diviedo di fumo, quello di uscire fuori dell'edificio scolastico durante le ore di lezione, il divieto di assunzione di sostanze, ....
Qualche studente cominciò ad avanzare l'ipotesi di tenere un'assemblea straordinaria che, però, non fu mai formalmente richiesta.
Si precisa che l'assemblea di novembre era già stata tenuta e molti studenti erano dell'avviso di attendere dicembre per svolgere quella ordinariamente prevista.
Prevalse, tuttavia, la linea dei facinorosi che, in data 25 novembre, abusivamente, occuparono i locali della palestra estromettendone il docente di ed. fisica ed una classe che stava facendo lezione per tenervi l'assemblea straordinaria.
E' doveroso precisare che, per mancanza di spazi idonei in viale Kennedy, le assemblee studentesche si svolgono sempre nei locali della sede principale di via Einaudi.
Furono adunati alla spicciolata, rastrellandoli nelle aule, gli studenti (soprattutto quelli più influenzabili delle prime classi) e, mentre nel locale regnava la bagarre, il rappresentante d'istituto che cercava di ripristinare l'ordine, fu colto da malore.
Successivamente, tornata la normalità grazie anche all'intervento della Dirigente e delle forze dell'ordine, furono individuati i responsabili e sottoposti a procedimento disciplinare, del tutto meritato a giudizio della sottoscritta, poiché pienamente fondato sulla loro responsabilità nella violazione del regolamento d'istituto, ma anche degli artt. 633 e 331 del c.p.
Per concludere, per tutto quanto sin qui narrato, la questione si considera definitivamente chiusa.