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Le azioni della Regione Abruzzo per scongiurare "l'ultimo decollo" di Ryanair

la redazione
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Un finanziamento pluriennale alla Saga oltre alla sua ricapitalizzazione tramite conferimento di immobili e la costituzione di un fondo privato.

Sono queste le "iniziative legislative ed istituzionali" che la Regine Abruzzo metterà in cantiere per scongiurare che Ryanair abbandoni l'aeroporto di Pescara.

A spiegare i dettagli delle operazioni che saranno intraprese è stato Camillo D'Alessandro, consigliere regionale delegato ai Trasporti, in una conferenza stampa tenutasi nella sede della Regione in viale Bovio a Pescara.

Le motivazioni per le quali Ryanair ha deciso di abbandonare lo scalo pescarese sono state specificate da John Alborante, responsabile della comunicazione e marketing della compagnia irlandese:

per una compagnia che vende biglietti anche a 4 euro e 99 centesimi e non addebita ai clienti tasse aeroportuali l'incremento di una tassa può rappresentare anche un irragionevole aumento del 50% (leggi l'articolo completo)

Per risolvere il problema, la prima misura che la Regione Abruzzo ha in cantiere è una legge regionale che finanzierà la Saga, coerentemente con il piano industriale approvato dalla stessa Società, con 14milioni di euro. Un finanziamento pluriennale (è previsto fino al 2020) che aiuterà la stessa Saga a diventare finanziariamente autonoma e totalmente indipendente dal sostegno economico pubblico. Questa legge, secondo D'Alessandro, permetterà di superare il contenzioso con la Corte costituzionale in quanto il sostegno è temporaneo e ha come obiettivo proprio quello di dare alla Saga un'autonomia finanziaria. Esempi simili, ricorda D'Alessandro, sono le due leggi regionali approvate dal governo D'Alfonso, una di sette milioni di ricapitalizzazione e l'altra di 3 milioni per le spese di funzionamento della Saga su cui non è nato nessun contenzioso.

La seconda misura è la ricapitalizzazione della Saga attraverso il conferimento di beni immobili. La patrimonializzazione è uno dei criteri valutativi dell'Enav sulle condizioni per concedere e garantire concessioni aeroportuali.

Il terzo possibile intervento è quello di creare un fondo privato, con una propria regolamentazione, a partire dalla partecipazione delle DMC (Destination Management Company), le strutture deputate alla promozione e la vendita del prodotto turistico abruzzese. D'Alessandro ha spiegato che, in coerenza con i dettati UE, attraverso un apposito test, si individua il sostegno pubblico massimo finanziabile ad un operatore privato. In Abruzzo è pari a 2.5 milioni di euro. Il fondo privato potrebbe concorrere al costo globale delle spese per i voli low cost quantificato da Ryanair in 5 milioni di euro. Per il consigliere non va sottovalutata una risoluzione del Parlamento Ue che punta a rivalutare tutta la questione degli aiuti ai vettori privati, sia alla luce della concorrenza delle compagnie non Ue e sia perché il low cost ha garantito un diritto alla mobilità aerea che la rigidità della normativa comunitaria potrebbe non offrire più.

Infine D'Alessandro ha ribatito la sua idea di "Consiglio verità" (già espressa nei giorni scorsi) relativamente al Consiglio regionale straordinario chiesto sulla vicenda Saga Ryanair:

un'occasione che dimostrerà chi vuole risolvere i problemi e chi di giorno evoca il problema e di sera presenta denuncia.

Leggi qui tutti gli articoli sul Caso Ryanair

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