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Le associazioni ambientaliste bocciano il redigendo Piano Spiaggia di Pescara

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Nella giornata di ieri si è svolta l'audizione delle associazioni ambientaliste indetta dall'Amministrazione di Pescara sul nuovo Piano Spiaggia in via di approvazione. Presenti: Loredana Di Paola del Forum Acqua, Massimo Melizzi -Pescara Punto Zero, Luciano Di Tizio WWF, Giuseppe Di Marco Legambiente, Mimmo Valente Italia Nostra, Paola Barbuscia Marevivo, Edvige Ricci Miladonnambiente, Anita Boccuccia Dimore Storiche, Laura Antosa Ordine degli Architetti, Maurizio Acerbo PRC.
Il giudizio espresso, all'unanimità, è stato assolutamente negativo.
In sintesi la proposta della Giunta comunale prevede:
- un aumento delle superfici occupate e delle volumetrie del 30%, con ulteriore incremento dato dallo scomputo di tutti gli impianti mobili ( tendaggi e gazebi, parchi gioco, arredi esterni, piattaforme, locali tecnici etc.) ;
- un aumento dell'occupazione del fronte mare;
- la possibilità di dare destinazione ricettiva trasformando i balneatori in affittacamere;
- la permanenza delle strutture mobili tutto l'anno con la proliferazione incontrollata di barriere visive;
- l'eliminazione delle norme sulle recinzioni;
- la diminuzione della larghezza del corridoio tra gli stabilimenti;
- la deroga nuovamente a due anni per liberare la vista mare in corrispondenza delle piazze e delle grandi vie;
- la privatizzazione dello specchio acqueo antistante le concessioni

Le associazioni ritengono non vi sia alcuna ragione di interesse pubblico che giustifichi un ulteriore incremento del volume degli stabilimenti balneari, né l’ulteriore impedimento del libero accesso e della vista del mare. Non si può nemmeno parlare di un vero e proprio “Piano” ma di un insieme di norme per consentire l’occupazione sempre più invasiva del demanio marittimo, sulla base di una visione assai vecchia e obsoleta del turismo e la raccolta di richieste di carattere lobbistico-clientelare.
E’ stato ampiamente chiarito che il Comune, in virtù della propria potestà pianificatoria, non è obbligato a recepire le indicazioni regionali che innalzano il limite massimo di occupazione, mentre è doveroso chiedere alla Regione di cancellare la norma che prevede che le attività aperte tutto l’anno e che hanno almeno 10 dipendenti possano arrivare a 500 mq raddoppiando così l’attuale limite massimo.

Dichiara Loredana Di Paola del Forum Acqua :”Non si ravvisa alcuna ragione per ingrandire stabilimenti in modo abnorme e/o trasformarli in alberghi, soprattutto sul litorale di Pescara dove, negli ultimi anni, si è consentito il proliferare di manufatti ( spesso illegittimamente anche con la pratica dello “sdoppiamento” delle concessioni) che hanno trasformato il nostro lungomare in un lungomuro, compromettendo l'accesso da parte dei cittadini (e dei turisti) alla spiaggia e alla vista del mare.
In prima istanza, pertanto, chiediamo al Comune di Pescara di ritirare il Piano Spiaggia e nel contempo farsi parte attiva nei confronti della Regione per la modifica del Piano Demaniale Marittimo Regionale, che davvero non fa onore alla Regione verde d’Europa.”

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