La Provincia di Pescara ha messo in atto un sistema di gestione dei cinghiali che è diventato un modello in Abruzzo. Questo grazie ad uno strumento di programmazione, il Piano quinquennale di gestione delle popolazioni di cinghiale, che ha permesso di operare sul territorio con criteri tecnico scientifici.
L’organizzazione dell’attività di controllo delle popolazioni di cinghiale è stato completamente rivisitata allargando il territorio di intervento e intervenendo direttamente su richiesta degli agricoltori, ovvero utilizzando una specifica task-force. Il principio cardine è stato quello di legare il cacciatore al territorio, rendendolo in tal modo partecipe della corretta gestione della specie, preservando le colture agricole.
Ieri intanto è stato approvato dal Vicepresidente della Provincia di Pescara, Luciano Di Lorito, il decreto con il quale si approva il Piano d’assestamento e il Piano di prelievo delle popolazioni di cinghiale, che completa l’iter amministrato per l’anno 2015 previsto dal regolamento regionale sugli ungulati. Tale Piano, che ha avuto anche il parere favorevole dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale), consente la caccia di selezione al cinghiale per tutto il mese di gennaio 2016.
“Grazie all’applicazione del Piano - dichiara il Vicepresidente - i danni da cinghiale nell’anno 2015 sono diminuiti drasticamente. Infatti, rispetto alla passata stagione, è stato triplicato il numero degli abbattimenti di cinghiali, mentre il numero di richieste di risarcimento danni è passato da 323 del 2014 a 189 del 2015, con una diminuzione dei costi sui rimborsi pari a 109.000,00 euro. Il risultato è stato eccezionale: basti pensare che nel nostro piano quinquennale di gestione ci si era posti l’obiettivo di ridurre i danni di 200.000,00 euro negli anni 2015-2019. Invece, in un solo anno, rispetto all’obiettivo finale, li abbiamo già ridotti di circa il 50%. Un particolare ringraziamento rivolgo all’ATC Pescara e al mondo venatorio che con il loro impegno hanno permesso il raggiungimento di questi risultati”.
“La cattiva gestione del cinghiale - continua Di Lorito - rappresenta un problema che in realtà potrebbe essere trasformato in un’opportunità. Ed è quanto si prefigge il piano quinquennale di gestione, che prevede anche la costituzione di una filiera per l’utilizzo delle carni di selvaggina. Siamo consapevoli che non bisogna abbassare la guardia poiché, con i cambiamenti climatici in atto e con la conseguente produzione di risorse trofiche per la specie, dobbiamo aspettarci un’ulteriore incremento delle popolazioni di cinghiale nei prossimi anni”.
L’autorizzazione della caccia di selezione nel mese di gennaio, per la prima volta in Abruzzo, rappresenta una novità nel panorama abruzzese. Si ricorda, inoltre , che in Provincia di Pescara, fino al 2017, è in vigore il piano di controllo e che qualsiasi agricoltore in qualsiasi momento dell’anno può richiedere, chiamando l’ATC, l’intervento dei selecontrollori per abbattere i cinghiali responsabili del danno alle colture. Ulteriori informazioni possono essere assunte sul sito dell’ATC