Natale è passato da poco, e scorgendo nel web troviamo dei versi del poeta pescarese Gabriele Da'annunzio dedicate agli zampognari e alla Novena del Natale tratte dalla raccolta "le Novelle della Pescara- La Vergone Orsola"e "Le faville del maglio", qui riproproniamo un pezzo di entrambe le poesie.
Le Novelle della Pescara: 'La vergine Orsola'
"Era la novena di Natale, la bella festività dei vecchi e dei fanciulli. Erano certi vespri chiari e rigidi, sotto cui tutto il paese di Pescara si popolava di marinai e si empiva dei suoni delle zampogne.
L'odore acuto delle zuppe di pesce si propagava nell'aria dalle cantine aperte. Lentamente alle finestre, alle porte, nelle vie i lumi apparivano. Il sole indugiava roseo su i terrazzi di pietra , sui comignoli, sul campanile di San Giacomo. Poi d'un tratto la notte cominciava a constellare il firmamento; sopra le case di S. Agostino una mezza luna si affacciava dal bastione tra il fanale rosso e il pino del telegrafo, crescendo. Le pastorali delle zampogne si avvicinavano, di casa in casa, di porta in porta. Avevano una religiosa e familiare letizia quei suoni che i ciociari traevano da un otre di pecora e da un gruppo di canne forate"
Le Faville del Maglio
"Riudivo in me la melodia delle zampogne che nella mia infanzia mi risvegliavano all'alba delle novene....
Una fetterella di pane e magari una cotognata afra;e me con me fanciullo, me con me sapiente, me con me;e la melodia delle zampogne all'albae nulla più, o mia anima.