Le dichiarazioni del Presidente della Regione, sulla destinazione dei Fondi Fas, sono un ennesimo schiaffo morale alla città di Montesilvano, visto che le richieste per la Stella Maris sono state del tutto ignorate. Dopo il referendum e l'eventuale fusione, Montesilvano rischia di diventare una mera ed estesa frazione di un comune popoloso, in mano ad un'amministrazione centrale che rischierebbe di gestire il tutto in malo modo. I mancati appelli riguardanti la Stella Maris fanno capire il volere del comitato centrale che vuole gestire il tutto fra "amici e parenti", rischiando di non ascoltare cosa vogliano i cittadini del comune a nord di Pescara. Montesilvano, quindi, sta per perdere un'identità storica nella storia abruzzese, che iniziò dall'epoca dei vestini.
Il non aver ascoltato i pareri dei sindaci e del Presidente della Provincia rappresentano non solo un atto non del tutto democratico, ma anche menefreghista.
La Stella Maris è un sogno, e sembra che questo sogno rimarrà ancora tale per il momento, e dovremmo aspettare documenti concreti dall'alto, dallo Stato, da Roma, per fare in modo che diventi una solida realtà . I montesilvanesi si sentono presi di nuovo in giro, si sentono scossi, si sentono lasciati a loro stessi. Quando l'ennesima richiesta viene ignorata, si perde la fiducia nelle istituzioni, ed è un qualcosa da non sottovalutare.
La volontà nostra, però, andrà avanti con tutti i mezzi e le forze possibili.