La Brioni Roman Style, azienda leader del settore manifatturiero dell’alta moda con sede a Penne, torna a far parlare di sé. Questa volta non sarà un protagonista del grande schermo a dar voce alla fabbrica artigianale, ma una sgradevole notizia pervenuta agli operai che dal 1959 contribuiscono alla realizzazione delle eccellenze esportate in tutto il mondo.
Nelle ultime ore c’è un gran vociferare per quanto riguarda l’annuncio del licenziamento volontario e con incentivo all'esodo di 50 unità lavorative all’interno della sartoria artigianale che da più di 55 anni rappresenta la principale fonte di lavoro per l’area vestina. La notizia ha allarmato tutti gli attori che beneficiano della presenza della suddetta a Penne, a partire dagli operai fino ad arrivare ad un Comune che mette in gioco la propria autorità per il bene di una delle realtà più importanti del territorio. Il sindaco Rocco D’Alfonso ha indetto un tavolo di lavoro per confrontarsi con gli esponenti dei sindacati interessati e mostrare loro totale appoggio per il raggiungimento di un obiettivo comune. Alla riunione, tenutasi oggi giovedì 19 novembre, oltre al primo cittadino e all’assessore Ennio Napoletano erano presenti i rappresentati di CGL, CISL e UIL che hanno dato voce alla collettività . Un incontro breve ma intenso che ha portato a galla i problemi che caratterizzano la struttura e chi la vive quotidianamente, concluso con buoni propositi e la speranza che i suddetti prendano vita entro l’anno venturo.
Il fatto che ha destato anche i dormienti riguarda il timore che l’allontanamento dal posto di lavoro, per quanto volontario, sia dettato dalla paura della concretizzazione di un dramma: la delocalizzazione e conseguente perdita della stabilità lavorativa. Questa è solo l’ultima delle scosse subite dai sarti negli ultimi anni, in particolar modo a seguito dell’acquisizione della Brioni da parte del Gruppo Kering. Nonostante le numerose rassicurazioni date dall’amministratore delegato Gianluca Flore in più occasioni (l’ultima durante la riunione della multinazionale francese della scorsa settimana) sulla volontà di mantenere la sede operativa in loco, la tensione è elevata, ma con essa lo è anche il desiderio di ripristinare la tranquillità iniziale. Se è vero che per un lungo periodo le assunzioni e permanenze all’interno della fabbrica erano fin troppo facili, dal 2012 regna un clima totalmente opposto che porta disagio e malcontento non solo tra le quattro mura site in via Nazzareno Fonticoli (suo fondatore) ma per tutto il circondario abruzzese. L’idea sorta ai sindacati ed appoggiata a pieni voti dall’amministrazione comunale è quella di spingere la Regione a finanziare al più presto la ristrutturazione della struttura, evento che dovrà andare di pari passo con la certezza che il Gruppo Kering mantenga l’attuale nonché originale localizzazione e con essa l’intero complesso operativo. Il sindaco D’Alfonso, promotore dell’incontro odierno, si è detto totalmente a favore dell’avanzamento della richiesta di una sicurezza occupazionale suggerita della voce comune di CGL, CISL e UIL, tanto da proporre un incontro con l’amministrazione Brioni sin dai primi giorni dalla prossima settimana.