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Dalla Mente Naturale all’Intelligenza Artificiale

Incontro presso la Sala Consiliare di Pescara per parlare di Intelligenza Artificiale morale e deontologia

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Sala Consiliare Comune di Pescara, lunedì 3 febbraio, organizzato dalla sezione pescarese Inner Weel, si è tenuto un interessante convegno sull’attuale ed importante tema dell’Intelligenza Artificiale. Il convegno ha avuto come leitmotiv riflessioni filosofico/giuridiche sul tema dell’intelligenza artificiale (IA).

Relatore è stato il Prof. Filiberto Emanuele Brozzetti ricercatore della LUISS di Roma in AI, Law and Ethics e coordinatore dell’area didattica di “Macchine intelligenti e diritto” all’interno del Dipartimento di Giurisprudenza, è titolare dei corsi di “Legal Theory”, “Law and Ethics of Innovation” e “Data Protection Law” ed è uno dei principali professionisti del diritto della protezione dei dati e delle nuove tecnologie, con un focus specifico sull'IA.

Ad aprire i lavori Paola Quattrini Presidente dell’Inner Weel sezione di Pescara che ha presentato la dott.ssa Fabrizia Francandera e il relatore prof. Brozzetti che attualmente ricopre il prestigioso incarico di Of Counsel di Baker McKinsey per il particolare settore delle comunicazioni e tecnologie informatiche e, inoltre, consulente del “Ufficio delle Nazioni Unite contro il terrorismo” per le norme sulla protezione dei dati.

Il Sindaco Carlo Masci ha salutato i presenti e i relatori plaudendo all’organizzazione del Convegno da parte dell’Inner Weel e di tutte le altre associazioni che hanno partecipato, affrontando un argomento importante che lascia molti interrogativi e dubbi nelle persone, 

Il Sindaco ha voluto ricordare una rivista del ‘53 Civiltà delle macchine di Finmeccanica, diretta dal Poeta Leonardo Siniscalchi, edita durante la massima espansione della macchine. Il poeta pensò che le macchine non potessero essere distanti dall’arte fondendo aspetto scientifico e umanistico. Il primo numero ebbe la prefazione di Ungaretti in cui affermava che “le macchine non dovevano e non potevano umanizzare l’uomo”. 

La dottoressa Francabandera, Magistrato, ha introdotto l’argomento considerandolo dai punti di vista legale e morale. I dubbi sollevati dalla dott.ssa Francabandera sono stati soprattutto etici con la consapevolezza che nulla può prescindere dalla deontologia che dovrebbe evitare la manipolazione dei dati a danno dei più deboli con conseguente scadimento della professione legale.

L’IA è utilizzata da tutti consapevoli o meno. Tutte le azioni quotidiane sono organizzate utilizzando l’AI che non deve essere vista come una cosa aliena, ma come un ausilio per la velocizzazione delle attività di tutti i giorni di ogni persona.

Il prof Brozzetti ha poi preso la parola per parlare dell’IA con riflessioni filosofiche e morali sulla qualità e l’applicazione che la stessa ha nella gestione quotidiana delle persone. L’excursus del Prof Bozzetti è partito dalla storia delle prime macchine umane veri automi costruiti nel ‘700 ad imitazione delle persone.

Questi Automi erano costruiti con grande perizia ed erano capaci anche di rispondere a stimoli secondo quale parte di essi veniva toccata. Questo, comunque, non significava e non alludeva alla possibilità di avere come risposta un discorso organizzato.

La storia della filosofia ha fatto conoscere il pensiero e il punto di vista di importanti filosofi e studiosi del linguaggio e della mente umana: dalla consapevolezza alla conoscenza. Molti studi, anche recenti, hanno verificato quale potesse essere la risposta della macchina a situazioni particolari dove a decidere non poteva essere solo la mente quale materia umana, ma le emozioni e in particolare la libertà di scelta e il libero arbitrio.

Risposte della macchina sono riferite sempre all’informazione e alla scelta utilitaristica, l’IA sceglie sempre l’opzione che minimizza il danno secondo una valutazione di costi e benefici senza considerazioni deontologiche. 

Il prof. Brozzetti ha catturato l’attenzione dell’affollata platea con una serie di riflessioni che hanno evidenziato i limiti che di fatto ha la temuta possibilità di sostituire la mente umana con l’IA. La natura e la mente delle persone non potranno mai essere completamente sostituite dalle macchine che utilizzano l’IA e la società continuerà a porre le persone al centro di ogni considerazione.

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