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In ricordo di un Autiere

In ricordo del centenario dalla nascita dell’autiere mobilitato Alfredo Di Rita prigioniero degli alleati dal 1943al 1946

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17 ottobre 2023, presso la Sala Tinozzi della Provincia di Pescara, l’ANCRI, Associazione Nazionale Insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, sezione Pescara, ha organizzato un evento in ricordo di una figura militare: l’autiere durante la seconda guerra mondiale nella campagna di Sicilia e dei campi di concentramento della Tunisia

La mansione dell’autiere era molto importante perché era alla guida degli autoveicoli per il trasporto di uomini e di materiali.

All’evento hanno partecipato autorità come: la Vice Prefetto Patrizia Savarese,  il Sindaco di Pescara Carlo Masci, i Sindaci di Corvara, Guido Di Persio e di Brittoli, Gino Di Bernardo, il comandante dell’esercito infrastrutture Tenente Colonnello Giovanni Pannella e il Luogotenente Colucci.

Il Comandante provinciale dei Carabinieri Riccardo Barbera e il Questore Luigi Liguori hanno inviato un saluto e  un augurio di una buona riuscita dell'evento.

Ha organizzato e condotto l’incontro la Presidente dell’ANCRI Uff. Annamaria Di Rita alla quale il Sindaco, salutando i presenti e plaudendo alla particolare iniziativa, ha rivolto parole di apprezzamento per il lavoro che svolge sul territorio e in particolare con le scuole, per promuovere i principi della Costituzione Italiana e della Storia d’Italia.

La Presidente Annamaria Di Rita ha voluto ricordare tutti gli autieri parlando di Alfredo Di Rita, suo padre, che durante la seconda guerra mondiale fu di grande aiuto per tutti i soldati e che fu internato in un campo di concentramento in Tunisia e costretto ai lavori forzati fino al 1946.

Con emozione ha detto:

“Un giorno, guardando la foto di mio padre militare appesa in una parete della camera dei miei genitori, ho pensato a che corpo militare potesse appartenere quel soldato appena ventenne chiamato alle armi nel 1943 per difendere l’Italia, combattere per l’indipendenza, per la libertà e la democrazia. 

Volevo saperne di più. 

Ho cominciato a chiedere ai miei fratelli dai quali ho avuto solo qualche frammento di storia, perché mio padre come tutti gli ex combattenti della guerra non ne parlava molto volentieri, anzi non ne parlava affatto, diceva solo che la guerra è una cosa bruttissima e si augurava che non succedesse mai più. 

Io stessa, un giorno, ho chiesto a papà di parlarmene ma lui non ritenne opportuno farlo, perché ero una ragazza e certi argomenti erano solo per gli uomini. Mio padre è morto a 87 anni nel 2011 con grande sofferenza.

Un uomo non molto grande di statura, ma molto forte, aveva delle mani di acciaio una forza incredibile potenziata con i lavori forzati nei campi di concentramento della Tunisia. 

Era un uomo buono, aiutava tutti, un uomo che non si accontentava e che andava sempre alla ricerca del meglio per la sua famiglia.

Insieme a mia madre Adalgisa Iannetti avevano creato una bella impresa familiare con 6 figli 3 maschi e tre femmine qui presenti oltre a me, Domenico, Walter, Tullio, Aurora e Antonella. 

In questa sala sono presenti anche alcuni nipoti e pronipoti.

Mi rivolgo a voi ragazzi, che rappresentate la nuova generazione, conoscere la storia del passato che ha fatto grande l’Italia è molto importante. Conoscere i sacrifici dei nostri nonni, bisnonni che hanno combattuto per la conquista della libertà, di cui oggi godiamo e di cui ci possiamo avvalere facendo anche questo incontro sociale/culturale che stiamo svolgendo nella prestigiosa sala “D. Tinozzi” del Palazzo del Governo della nostra città.

Gli Autieri sono stati essenziali nelle guerre, ma ciò nonostante nei racconti dei grandi accadimenti bellici di loro non se ne parla quasi mai. Eppure c’erano. Erano quelli che di notte e di giorno correvano senza fermarsi mai con i mezzi a loro disposizione camion, macchine, moto per portare armi, soldati e viveri nei campi dove si combatteva. Non avevano orari per mangiare, per bere e per dormire. Lo dice l’Inno stesso degli autieri “VOLA, CORRI”

Hanno messo la loro vita a disposizione della Patria per la conquista della libertà, della pace, della democrazia, dell’indipendenza come tutti i soldati.

Ricordare il centenario dell’Autiere Mobilitato Alfredo Di Rita- Matricola 24470 - 12 ^ Reggimento, una persona che ha amato la sua Patria difendendola fino allo sfinimento, ricordiamo tutti gli Autieri d’Italia morti in guerra e reduci della guerra.

Mi ha molto emozionata l’Inno dell’Autiere perché in quelle parole ci vedo mio padre e lo immagino in mezzo alla campagna di guerra in Sicilia. E mi domando se avesse avuto paura, a cosa pensasse in quei momenti. Non lo saprò mai. 

Un giorno mi disse che il pensiero della mamma che aveva presente nel suo cuore in ogni istante gli aveva dato la forza di resistere e di tornare a casa. 

La famiglia dopo tre anni di silenzio già lo aveva dato per morto.

Tornato finalmente a casa potete immaginare la grande emozione della mamma e anche sua, si sono abbracciati piangendo in una morsa stretta di affetto e di dolore.

Per diverso tempo è stato imboccato perché non aveva le forze neppure per alzare il cucchiaio, aveva sofferto la fame ed era diventato scheletrico e indebolito.

Il motto militare araldico degli Autieri “Fervent Rotæ, Fervent Animi” (Ardono le ruote, ardono gli animi). Dà proprio l’idea di ciò che gli autieri sono stati.

Oggi 17.10.2023 l’autiere Mobilitato Alfredo Di Rita se fosse in vita spegnerebbe 100 candeline, perché ricorre il centenario della sua nascita avvenuto il 17.10.1923. Mi è sembrato giusto e doveroso da parte mia ricordarlo con questo evento per dare onore a lui e a tutti gli Autieri d’Italia.

Ha combattuto la seconda guerra mondiale partito da Brittoli il 14.4.43 fino al 16.7.1943 data in cui è stato fatto prigioniero dagli alleati e internato in un campo di concentramento della Tunisia e adibito ai lavori forzati fino al 1946.

Oltre ad aver combattuto per la libertà, la democrazia, l’indipendenza e la pace per l'Italia è stato minatore in Belgio vicino alla miniera di carbone di Marcinelle.

Negli anni 50 ci fu un accordo tra lo Stato Belga e alcuni stati tra cui l’Italia per il reclutamento della forza lavoro in cambio del carbone. Molti Italiani partirono per poter guadagnare qualche lira e cercare di uscire dalla miseria, ma questa è un’altra storia che vi racconterò successivamente in altri eventi.

Ha lavorato per la Provincia come Cantoniere provinciale nel Comune di Corvara dal 1955 al 1980, gli era stato assegnato il cantone n.1 che andava dal bivio di Pietranico e quello di Pescosansonesco.

In quegli anni le strade erano bianche con la breccia.

Nel 1958 per il lavoro ben fatto ha ottenuto un premio in denaro di 5.000 lire con una lettera di Encomio da parte della Giunta Provinciale di quel periodo a firma del presidente Prof. G. Iannucci.

Inoltre è stato amministratore del Comune di Corvara per decenni come Consigliere e Assessore dagli anni 1970 al 1985.

Auguri papà spero che sei contento di questa giornata importante, ricordando che persona speciale eri e che sarai sempre”.

Presenti in sala anche Licio Di Biase, storico scrittore, che ben conosce il periodo del secondo conflitto mondiale, con l’ultimo romanzo dal Fronte del cuore; l’Ufficiale Peduzzi Consigliera ANCRI, il delegato degli Autieri Giuseppe Laurenti.

Presenti anche l’artista Mimmo Sarchiapone testimone del periodo che ha vissuto, nel 1943, il bombardamento che gli alleati fecero sulla stazione di Pescara dove tante persone erano accorse per prendere il cibo contenuto in un vagone ferroviario. Sarchiapone ha narrato di essere rimasto sotto le macerie per diverse ore. 

Mimmo Sarchiapone, fine incisore, ha donato ad Annamaria Di Rita un ex libris sul centenario di suo padre dove viene rappresentata la sua storia militare. 

Un dono molto importante da parte dell'Ordine Costantiniano, con medaglia al merito d'argento, con la quale l’ANCRI potrà fregiarsi in quanto riconosciuta dallo Stato Italiano tra gli Ordini Cavallereschi. 

Presenti anche giovani studenti dell'istituto comprensivo 4 e 10 e gli studenti della 5A -Sala- dell'Alberghiero accompagnati dalle loro docenti.

Il servizio di sicurezza è stato svolto dai Volontari senza frontiere Tommaso, Franco e Rocco

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