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Tumore al seno Breast Unit

Dalla diagnosi alla alleanza terapeutica

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Pescara, sala convegni Hotel Esplanade di Pescara, 24 marzo 2019, organizzato dall’AMMI di Pescara, si è tenuto un importante incontro per parlare di una patologia molto, anzi troppo, presente tra la popolazione femminile: Il tumore al seno.

Attualmente il tumore al seno è una patologia molto diffusa, ma le terapie per sconfiggerlo sono sempre più avanzate e risolutive.

Per poter avere risultati positivi è necessario che i centri di eccellenza, per lo studio e la diagnosi del tumore alla mammella, devono essere all’avanguardia per rispondere ai requisiti chiesti in ambito mondiale. In Abruzzo il centro noto per la sua eccellenza è il Centro tumori di Ortona dove opera il dott. Ettore Cianchetti ed un’equipe di medici, radiologi e patologi molto preparati.

Per poter essere classificati centri di eccellenza è necessario costituire una Breast Unit dove dalla prima fase della diagnosi, fino alla terapia e cura nonché assistenza psico fisica eccellenti professionisti lavorano per un unico obiettivo: sconfiggere il cancro e curare la paziente.

Proprio per parlare della gestione del tumore e del centro terapeutico, tre valenti professioniste, che operano nell’Ospedale Bernabei di Ortona, hanno con grande professionalità e chiarezza parlato del lavoro e delle loro competenze nel gruppo di lavoro.

A presentare l’evento la Presidente dell’AMMI Antonella Dragani e a coordinare gli interventi la dott.ssa Leonarda Barra.

Il primo intervento è stato fatto dalla dott.ssa Elisabetta Sbaraglia radiologa senologa che è la prima persona che ha il contatto con la paziente nel momento che la stessa fa per routine o per caso una mammografia.

Di lì, come ha detto la dott.ssa Sbaraglia, comincia l’iter per la paziente e per la professionista che deve indagare su quanto ha potuto vedere attraverso la mammografia.

Per poter avere una diagnosi di massa importante è lo screening morfologico che il centro tumori invita a fare a tutte le donne fino all’età di 65 anni. Questa indagine sociale ha una grande importanza perché è una verifica sul territorio dell’espansione della malattia, sulla qualità del tumore, qualora, rilevato e la possibilità di curarlo e debellarlo-

Una donna su otto presenta la patologia tumorale ed è necessario per diagnosticare e curare mettere in moto un’unità operativa che ad Ortona si chiama GICO, una delle 10 più importanti Breast Unit d’Italia, e comprende tutte le figure professionali che intervengono, dalla diagnosi, alla cura fino all’assistenza psico fisica delle pazienti.

La dott.ssa Graziella Castrilli, anatomopatologa, dopo il senologo è la professionista che interviene per verificare come è composta la parte malata tolta alla paziente, dall’ago aspirato al tumore vero e proprio.

La dott.ssa Castrilli ha tenuto la platea attenta ad ascoltare quanto diceva e, anche se l’argomento non era molto semplice, ha interessato moltissimo tutti anche per la chiarezza dell’esposizione.

Tutti i presenti hanno potuto vedere attraverso le slide come si forma un tumore e quali possono essere le gravità che presenta.

A concludere la terza professionista la dott.ssa Maria Teresa Scognamiglio oncologa che ha parlato della terapia medica da effettuarsi prima o dopo l’intervento secondo la gravità riscontrata. Il futuro dell’oncologia, ha detto la dott.ssa Scognamiglio, è la personalizzazione della terapia. Le terapie oggi utilizzate sono quelle ormonali, più mirate, e quella più demolitiva come la chemioterapia.

Le tre professioniste sono state molto brave a parlare di una malattia che ha una forte diffusione e che crea panico e travaglio nelle famiglie. Una malattia che colpisce le donne rendendole a volte fragili e per le quali occorre assistenza.

Dopo l’interessante convegno l’Ammi, sezione di Pescara, ha donato all’associazione Ananke di Pescara una somma di mille euro.

L’Ananke è un centro antiviolenza di Pescara che si occupa delle donne che subiscono violenza e compie azioni positive per aiutarle nella risoluzione dei gravi problemi.

Doriana Galiardoti, Presidente dell’associazione Ananke, ha accettato con riconoscenza e commozione la donazione che andrà ad alleviare situazioni attualmente gestite dal centro antiviolenza.

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