Presso la sala figlia di Iorio della Provincia di Pescara, il 20 novembre alle ore 16,30, si è svolto un importante incontro dal titolo: Proposte a sostegno delle vittime di violenza di genere”, promosso dalla FIDAPA di Pescara, che quest’anno si è arricchita della presenza della dott.ssa Gemma Andreini nella carica di Presidente.
L’incontro ha assunto le connotazioni di una vera tavola di lavoro per la presenza di molti esperti, uomini e donne, impegnati tutti a vario modo nel mondo della giustizia, che percorrono un cammino personale ed istituzionale per combattere la violenza di genere.
Presenti al tavolo degli esperti: Gemma Andreini Presidente FIDAPA Pescara, Anna Musacchio vice Presidente distretto FIDAPA sud est, la Senatrice Federica Chiavaroli, il Pubblico Ministero del Tribunale di Pescara avv. Valentina D’Agostino, la Dott.ssa Danielle Mastrangelo Avvocato del Foro di Pescara, il Dott. Gennaro Varone Pubblico Ministero Tribunale di Pescara, il Dott. Pierfrancesco Muriana V.Q. A. della Polizia di Stato, il Tenente Colonnello Dott. Gaetano La Rocca del Comando Provinciale Carabinieri.
Ha moderato l’incontro la Giornalista dott.ssa Monica di Pillo.
“Non il solito convegno. - ha detto Gemma Andreini. - ma un pomeriggio di lavoro molto utile per mettere a confronto persone che lavorano nel campo della violenza e della prevenzione. La FIDAPA promuove la soluzione delle problematiche con azioni dal punto di vista legale e nuovi servizi anche per il maltrattante. Se non curiamo chi commette l‘atto non abbiamo chance per uscirne, bisogna anche istituire un fondo a favore di quelle donne che non hanno indipendenza economica”.
I lavori sono stati aperti con i saluti della dott.ssa Anna Musacchio, vice Presidente distretto Fidapa sud est, che ha augurato alla sezione di Pescara un proficuo lavoro nelle direttive del progetto nazionale.
Il Presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco, ha fatto gli auguri a tutti i presenti ribadendo che lottare contro la violenza anche nei piccoli centri è importante, molte volte la vergogna e un’atavica paura costringono le donne al silenzio e proprio le istituzioni devono capire per conoscere ed intervenire.
La Senatrice Chiavaroli si è fatta messaggera del resoconto, che conterrà le proposte e i suggerimenti scaturiti della tavola rotonda, che e porterà in parlamento dove si potranno e si dovranno convertire in azioni supportate da leggi e regolamenti che, per ora, sono ancora incompleti e farraginosi.
“Purtroppo - ha detto la Senatrice. - è un fenomeno grave che ci coinvolge tutti, pensavamo che i femminicidi fossero lontani dall’Abruzzo, da noi, ma nell’ultimo anno ben quattro donne: Jennifer, le due donne di Ortona la dottoressa a Sant’Omero! È molto importante avere proposte dalle associazioni come questa, importante che ci sia un apporto e un coinvolgimento da parte di tutti”.
La dott.ssa Valentina D’Agostino, quale Pubblico Ministero del Tribunale di Pescara, ha voluto ribadire l’importanza che deve avere l’azione dei giudici
La dott.ssa D’agostino ha parlato della legge contro la violenza di genere che persegue tre obiettivi principali: prevenire i reati, punire i colpevoli, proteggere le vittime. Nel 2009 è stato introdotto il reato di atti persecutori o stalking. Questi atti si configurano in ogni atteggiamento di violenza e persecuzione che costringono la vittima designata a cambiare il proprio modo di vivere. Nella legge sulle “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere”, risultano rafforzati la tutela giudiziaria e il sostegno alle vittime.
Nel 2011 fu delineato un quadro delle violenze nella Convenzione di Istanbul che fu il primo strumento giuridico internazionale.
La novità più importante è stato il riconoscimento della violenza sulle donne come forma di violazione dei diritti umani e di discriminazione.
Per poter applicare la legge è indispensabile formare delle persone che si siano specializzate per trattare l’argomento, persone preparate in procura per essere d’ausilio alle forze dell’ordine e ai magistrati
È stato introdotta un’azione che prevede un ammonimento da parte del Questore perché è necessario che le persone vittime di violenza abbiano ben chiaro quali sono gli strumenti a loro favore.
L’approccio più positivo per combattere il triste fenomeno è di prevenzione culturale con misure alternative che impongono alla persona maltrattante la rieducazione sia come prevenzione sia come reinserimento
L’avvocato Danielle Mastrangelo ha parlato degli interventi legislativi che si basano sulla repressione e non sulle cause che sono senza dubbio culturali sociali.
La ricerca delle cause va cercata nella tradizione culturale che prevede un posto marginale e poco rispetto le donne.
La violenza di genere e la convenzione di Istanbul hanno segnato un traguardo importante nel 2011, ma la ratifica del risarcimento è avvenuto solo nel 2013 in Italia che, solo nel 2016, è stata costretta ad adeguarsi al risarcimento economico delle vittime che però, secondo il legislatore, deve avere un reddito basso ed essere in regola con i pagamenti relativi a cartelle esattoriali in genere. Cosa assurda voler assimilare un inadempiente fiscale ad una vittima di violenza!
Il Dott. Gennaro Varone, Pubblico Ministero Tribunale di Pescara, ha parlato della normativa processuale che dal punto di vista di un magistrato penale prevede che per il reato sociale di stalking l’intervento possibile deve essere fatto in fragranza di reato il che è impossibile in quando la denuncia avviene quando il reato è già accaduto
Alcuni episodi di lesioni personali che prevedono una degenza di 20 giorni sono ritenuti lievi e ed è possibile essere condannati solo al pagamento di una multe.
Le misure cautelari devono sempre possibili da applicare per reato di stalking.
Il Dott. Pierfrancesco Muriana, V.Q. A. della Polizia di Stato, capo squadra mobile, ha parlato del Camper antiviolenza denominato questo non è amore che è stato portato nelle scuole e nelle piazze per parlare dei problemi connessi alla violenza.
“Nel 1996. - ha detto il dott. Muriana. -. Abbiamo iniziato il cammino per un approccio multimediale. Il prefetto Fernando Masone nel 1996 creo gli uffici per i minori. Il camper va in giro per le scuole e i mercati, ma da 5 giorni è in attività permanente. Siamo stati chiamati ad aderire alla nuova normativa dei braccialetti elettronici che purtroppo molto spesso non ci sono o sono rotti. Nel 2011 il Questore di Milano cominciò a costruire una banca dati, che a Pescara esiste da gennaio, dove si possono inserire tutti i dati dell’intervento predisponendo schede ad hoc”.
Il Tenente Colonnello Dott. Gaetano La Rocca del Comando Provinciale Carabinieri, ha parlato dell’importanza di mettere a proprio agio la vittima che nel momento della denuncia non ricorda e soprattutto ha paura e troppo spesso si vergogna.
In Italia sono state istituite 90 sale di ascolto e nel 2016 a Montesilvano è stata inaugurata una sala di ascolto per le vittime di violenza.
La violenza è un fenomeno socio culturale e parte dal maltrattamento in famiglia che vede al vertice della violenza le Regioni Sardegna Sicilia Calabria mentre le più virtuose sono quelle del Triveneto.
La presidente Gemma Andreini ha concluso il fruttuoso incontro ricordando che quanto detto e le proposte fatte dagli esperti presenti al tavolo di lavoro saranno portate alla Senatrice Federica Chiavaroli che si adopererà a far sì che venano accolte e trasformate in leggi e normative.
Ad organizzare l’incontro si è adoperata la dott.ssa Alessandra Di Pietro Preside dell’Istituto Alberghiero e Turisti Filippo De Cecco di Pescara, che ha organizzato alcuni studenti per accogliere gli ospiti.
“La Scuola - ha detto Alessandra Di Pietro - c'è per costruire un pensiero libero e relazioni sane; per attaccare le cause della violenza di genere che sono cause culturali e risiedono nella discriminazione di genere. Grazie ragazzi dell'IPSSAR De Cecco che con il vostro fresco sorriso e lo sguardo limpido avete dato molto più di un contributo all'organizzazione del convegno: avete dato una visione positiva di futuro”