Gli anziani si presentano come uno dei pochi aggregati sociali che mostra un certo dinamismo. Basti pensare che contrariamente ad una certa immagine stereotipata affermatasi dell’universo anziano, ben il 47,7% degli over 65 si definisce in questo momento vitale, a dispetto delle forti difficoltà attraversate dal Paese e del disorientamento e preoccupazione che attanagliano le generazioni più giovani. Secondo uno studio svolto dal Censis per conto di ANLA, il 72,9% ritiene che “fare cose utili” per i propri cari sia una priorità nell’attuale fase della vita; quasi un anziano su tre (31,5%), inoltre, reputa importante destinare il proprio impegno verso altri, attraverso un impegno diretto o indiretto. Famiglia e volontariato sono i campi dove l'impegno sociale degli anziani si concretizza più diffusamente ed anche il mercato guarda oggi ai consumatori più maturi con interesse crescente e questo anzitutto per il suo crescente peso demografico. "Nonni e genitori rappresentano oggi un pilastro fin troppo importante per il welfare del Paese. Ecco a queste ad altre istanze dei "più avanti in età" noi di ANLA cerchiamo di dare voce, dal 1949 e da qualche anno anche con il Patto Federativo a tutela degli anziani, che raggruppa sette associazioni affini impegnate in prima fila nella promozione dell'anziano e dei suoi diritti" spiega il presidente nazionale di ANLA Onlus Antonio Zappi, di origine abruzzese.
Al Convegno interverranno esponenti istituzionali di primo piano, fra i quali assessore alle Politiche sociali della Regione, Marinella Sclocco, che parlerà della legge regionale del 9 giugno 2016, nr. 16, sull'invecchiamento attivo da lei promossa e approvata dal Consiglio regionale, la D.ssa Antonella Allegrino, assessore Comunale alle politiche sociali, il prof. Luigi Di Matteo, p.r presidente nazionale dei reumatologi italiani (Crel) e professore di reumatologia nelle scuole di specializzazione, il Dott. Carlo D’Angelo, Medico Chirurgo specialista in Geriatria e Gerontologia, primario Geriatria f.r.
Sottolinea il presidente Zappi : “E’ importante che il Paese oggi riconosca il ruolo dell’anziano, non per inutili quanto inappropriate rivendicazioni di ruolo, ma soprattutto perché solo a partire dalla consapevolezza del contributo che gli anziani danno è possibile stimolare ancora di più il loro attivismo e il loro impegno sociale nelle sue molteplici forme, con effetti positivi non solo sulla loro dimensione di vita, privata e sociale, ma sull’intera collettività più in generale”."