“‘Caro Adriano, pensaci tu!’. Comincia così la lettera-appello che oggi l’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ ha inviato al cantante Adriano Celentano, noto ovunque per le sue battaglie ambientaliste, per fermare lo scempio firmato ‘Alessandrini-Di Pietro’ con l’abbattimento di 121 alberi della città. Oggi, mentre ancora attendiamo la risposta del Prefetto Provolo, e del Corpo Forestale dello Stato, chiediamo aiuto alla sensibilità sociale di Celentano, egli stesso sceso in campo personalmente un anno fa, il 4 agosto 2015, contro l’abbattimento delle piante voluto dal sindaco Pisapia per far posto alla Metropolitana, affinchè anche lui appoggi la nostra battaglia, inviando un telegramma o un messaggio al sindaco Alessandrini o, meglio ancora, venendo a Pescara per sostenere le nostre iniziative”.
Lo ha annunciato Armando Foschi, membro dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’, anche lui impegnato a fermare la demolizione di 121 alberi storici a Pescara.
“Circa dieci giorni fa – ha scritto Foschi nella lettera - l’amministrazione comunale, attualmente a guida Pd con il sindaco Marco Alessandrini, ha annunciato di punto in bianco l’abbattimento di 121 alberi storici della nostra bella Pescara, pini, tigli, platani, piante che hanno anche cento anni di vita, cresciute con grandi difficoltà in un contesto fortemente urbanizzato, e che pure sono riuscite a vivere, belle, rigogliose ma soprattutto ‘sane’. Il loro abbattimento, a detta delle frettolose spiegazioni del sindaco e del suo assessore Laura Di Pietro, è determinato dagli esiti di una verifica, con relativa relazione, commissionata il 27 febbraio scorso a un agronomo, tal Massimo Carlo Rabottini, e riconsegnata a ferragosto. Orbene a detta dell’agronomo si ravviserebbe l’urgenza di abbattere 121 piante perché, come si è espressa l’assessora, ‘sarebbero sul punto di crollare’, e l’urgenza sarebbe tale che di venerdì si è annunciato il taglio e il lunedì successivo l’impresa, incaricata in gran silenzio, era già al lavoro
.Tanta fretta – prosegue la lettera - ha ovviamente suscitato dubbi e perplessità, innanzitutto perché se la situazione era talmente grave e urgente, come hanno fatto quei 121 alberi (tutti i 121 alberi oggetto di abbattimento) a resistere da febbraio ad agosto, sopportando neve, nubifragi, allagamenti, trombe d’aria senza un minimo segno di cedimento? E se la verifica era tanto urgente, con quale coraggio quell’agronomo si è preso ben sei mesi di tempo prima di riconsegnare il proprio lavoro che oggi ha assunto un carattere di assoluta emergenza? Non solo: abbiamo eseguito un minimo approfondimento e abbiamo accertato che la verifica dell’agronomo è stata squisitamente ‘visiva’, cioè a occhio ha guardato gli alberi e ha deciso quale dovesse cadere e quale no. Follia, in un’epoca in cui tali accertamenti vanno condotti con ben altri strumenti e metodologie, proprio per la tutela del patrimonio arboreo che rappresenta la ricchezza ambientale delle città. Peraltro abbiamo fotografato alcune delle piante abbattute, che, a detta di altri consulenti, risultano perfettamente sane all’interno. In questi giorni è ovviamente in atto la protesta di alcune associazioni ambientaliste (per la verità solo alcune, non sono scese in campo quelle che confondono il logo associativo con la tessera di partito), nel tentativo di fermare lo scempio. Ma il risultato è stato solo quello di veder arrivare la Digos, che ha identificato i ‘protestanti’, con la minaccia di denunce, e intanto gli alberi vanno giù, uno dopo l’altro.
Domani, mercoledì 7 settembre, verranno abbattuti 20 pini della storica ‘pineta’ di Pescara, quella delle cartoline di d’Annunzio. Abbiamo presentato esposti-appelli al Prefetto di Pescara, Francesco Provolo, al Corpo Forestale dello Stato, alla Procura della Repubblica, ma finora nulla. Ora – ha scritto Foschi rivolto all’artista - mi sei venuto in mente tu, o meglio la tua battaglia condotta il 4 agosto 2015, a Milano, esattamente un anno fa, contro l’abbattimento di centinaia di piante ordinata dal sindaco Pisapia per far posto alla Metropolitana. In quella occasione hai scritto sul tuo blog: ‘Un altro pezzo della via Gluck sta per essere SGOZZATO. L’amministrazione Pisapia ha dato il via allo scempio, e da stanotte alle quattro è iniziato lo sciagurato abbattimento di 573 alberi per la maggior parte secolari. E’ incredibile come il mestiere del politico (nonostante l’avvento del bel Francesco e i suoi giusti moniti contro chi distrugge il Pianeta) sia sceso così vergognosamente in basso. Eppure, caro Giuliano, nonostante sia tua la responsabilità di questo furioso attacco alla “bellezza”, stento a credere che nel tuo animo lo consideri giusto. Qualcuno ti deve aver tradito, raggirato, facendoti cadere in un vortice di menzogne che, essendo malauguratamente politiche, sono proprio le più pericolose. Ma tu puoi risalire e fermare la mano assassina. Puoi annunciare le tue dimissioni e ricandidarti ad essere il prossimo Sindaco.”. Questo non è solo l’appello di un artista-simbolo della nostra bella Italia, questo è l’appello di un uomo fortemente impegnato nella tutela del nostro ambiente. Oggi ti chiedo allora di scendere di nuovo in campo, questa volta per Pescara. Ti chiedo un telegramma, un appello, un intervento pubblico per salvare i nostri 121 alberi, se poi volessi venire da noi per portarci la tua solidarietà sarebbe straordinario”.