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Presentazione del libro "Né per bellezza né per ricchezza" di Anna Maria De Sanctis a Spoltore

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Giovedì 20 agosto alle ore 21 presso la Sala della Cultura in via del Corso a Spoltore c’è stata la presentazione del libro di Anna Maria De Sanctis Né per bellezza né per ricchezza”. L’evento è stato curato da Andrea  Morelli. Il libro tratta di “una storia d’amore nelle vicende familiari di quattro generazioni, nella Spoltore tra le due guerre del secolo scorso”. Alla conferenza di presentazione del libro è intervenuto, oltre all’Autrice, anche il noto storico di Spoltore Giustino Pace, mentre sono stati letti alcuni brani del libro da Eleonora Silvidii e da Francesco Morelli, accompagnati dalle note della violinista Giulia Pieramico.

Anna Maria De Sanctis è nata a Spoltore, ma vive a Pescara. Già docente di lettere, si dedica ad attività culturali e di volontariato. Recita nella Filodrammatica settembrina, una sezione della Settembrata Abruzzese. Nel 2009 ha pubblicato una raccolta di poesie dal titolo “Sfogliando emozioni”. Inoltre, ha partecipato a concorsi nazionali di poesia in lingua e in dialetto, ottenendo premi, menzioni e pubblicazioni su cataloghi e riviste.

Nella prefazione al libro di Giovanni D’Alessandro si legge che “non c’è solo un’amorosa coltivazione della memoria familiare, così intimamente connessa a quella di Spoltore, nel libro di Anna Maria De Sanctis, c’è qualcosa di più. C’è un’evocazione. Di volti, di nomi e soprannomi, di luoghi, di vicende, di tempi e modi, a volte drammatici come per il periodo bellico, i quali segnano profonde esistenze – quella della madre, della nonna, delle zie e prozie dell’Autrice, giacché il tratteggio prediletto attiene a figure femminili – oggi divenute incomprensibili. Si legge ancora che “ il libro ha un suggestivo titolo riecheggiante un’espressione, Né per bellezza né per ricchezza, appassionato tributo del padre di Anna Maria De Sanctis alle ragioni della riuscita d’una vita matrimoniale: un sorreggersi a vicenda rispetto ai colpi della vita, sempre col sorriso, pur dopo ogni dura prova”.

Un ruolo importante è attribuito alla figura femminile, perché nel libro “le donne sono le figure forti”. A cominciare dalla bisnonna, Lucia, nata quando c’erano i Borboni, sottomessa socialmente ed economicamente all’uomo, in quell’arcaica società patriarcale. Ma già con la madre dell’Autrice si evince che i tempi stanno cambiando: negli anni che precedono la seconda guerra mondiale, la donna comincia ad avere il ruolo di regina dell’economia domestica. Con lo scoppio della guerra molte donne rimarranno sole, i mariti sul fronte, e dovranno arrangiarsi, lottare in prima persona per dare ai figli da mangiare. La vita ripartirà, poi, nel dopoguerra, ma non tornerà mai la società di prima, perché si evolverà da agricola in industriale, col trasferimento nelle città, con l’abbandono della terra, verso un benessere economico. “Nanà” De Sanctis, come la chiamava il padre, crescerà non villanella, bensì ragazza di città, borghese, istruita, moderna, tra gli eleganti palazzi del capoluogo teatino e la vita del Corso Marucino. Ma nel suo cuore “Nanà” resterà amorosamente legata alle sue radici, alle sue origini, alla sua terra, alla sua piccola contrada di Spoltore, dove per generazioni si è svolta la vita della sua famiglia.

Insomma, un libro, quello di Anna Maria De Sanctis, che racconta vicende vere, piccole o grandi, preoccupazioni, timori, speranze, angosce e gioie, di cui è fatta ogni esistenza. Una cronaca familiare di accadimenti nella vita di ogni giorno, di fidanzamenti, matrimoni, liti tra parenti o vicini e riappacificazioni, nascite o non nascite di figli, battesimi, cresime, comunioni e funerali, giacché anche la morte fa parte della vita, palcoscenico dove si entra e da cui si esce, dove si recita in dialetto, linguaggio dell’anima.
Anna Maria De Sanctis ha amato in questo libro la sua terra, il suo mondo, la sua famiglia, la sua lingua, mostrandone dolore e fascino, durezza e tenerezza, sofferenza e magia.



 

  

 

 

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