Durante la cerimonia solenne dei festeggiamenti del celeste patrono di Pescara, presieduta da sua eccellenza arcivescovo Tommaso Valentinetti, Umberto Santoro, vice presidente del nuovo Circolo Aternino, ha donato al sindaco di Pescara Marco Alessandrini una rara ventola devozionale con l'immagine di San Cetteo.
La ventola devozionale, un tempo assai diffusa durante i festeggiamenti dei santi venerati a Pescara (Madonna dei Sette Dolori, Sant'Andrea (Storia della Festa di Sant'Andrea di Pescara) e San Cetteo) ritorna a far parte delle tradizioni popolari abruzzesi. Si spera che l'innesto, dopo decenni di oblio, dia adito ad una rigogliosa riviviscenza.
Le ventole devozionali in Abruzzo erano costruite nel Teramano, a Corropoli; nel Chietino, a Vasto e a Guardiagrele mentre nel Pescarese oltre ad essere prodotte in laboratori privati di Pescara Colli venivano costruite a Manoppello dalle suore alcantarine. L'intendo delle suore di Manoppello era quello di diffondere l'immagine del volto Santo (Cfr. Vito Giovannelli, Artigianato in Convento, Ed. Sigraf, Pescara, 2010).
Le ventole devozionali fanno parte del patrimonio collegato all'arte popolare. La collettività solo recentemente ha scoperto l'importanza di questi oggetti apparentemente di modesta fattura, ma veicoli interessanti per la diffusione della stampa devozionale, che ebbe in Abruzzo diversi centri di produzione i più importanti dei quali erano nel teramano. Cito a proposito l'attività dei torcolieri di Campli favorita da diversi editori di immagini devozionali.