Si è conclusa ieri presso l’Atelier della pittrice Diana Ferrante in via De Amicis a Pescara la mostra collettiva d’Arte contemporanea dal titolo “Visioni e previsioni al femminile – I colori della vita” a cura del professor Massimo Pasqualone. Dal 19 al 26 aprile hanno esposto trenta pittrici: Concetta Daidone, Stella Cilli, Roberta Papponetti, Angela Di Teodoro, Alessandra D’Ortona, Vilma Santarelli, Giuseppina Narducci, Teresa Michetti, Luisa Balzano, Laima Lukoseviciute, Tiziana Pantalone, Lucilla Luciani, Gabriella Cellini, Addolorata Fabiano, Concetta Iaccarino, Marianna D’Aulerio, Francesca Panetta, Luisa Marini, Paola Silvestri, Sara Quida, Maria Basile, Giovanna Giovannini, Roberta Macerola, Umbertina Cappelletti, Rita Colaiocco, Gabriella D’Eustacchio, Maria Luisa Falanga, Giovanna Moscardelli, Milli Salvalai, Miriam Salvalai.
“Queste pittrici hanno accettato questo invito della Galleria” – ci dice Massimo Pasqualone, che ne è il curatore – “e hanno realizzato questa collettiva sui “Colori della vita”: si tratta di linguaggi e temi diversi, biografie anche esistenziali diverse, però tutte accomunate da un tema importante che è questo sguardo al femminile, anzi queste “visioni e previsioni al femminile”. Questo è stato un evento molto importante per una galleria nata da poco, a dicembre, che già si sta affermando a Pescara come un centro di cultura e di arte. La galleria, che è anche un luogo d’incontro, ospiterà prossimamente mostre personali e collettive”.
L’Atelier è anche il laboratorio di Diana Ferrante perché oltre alle sale espositive c’è una stanza dove lei lavora e realizza opere prevalentemente ad olio “in cui c’è un’armonia di colori e una delicatezza del suo pennello per cui gli occhi si riposano e si rasserenano” – come scrive di lei Maria Antonietta Troiano.
Per concludere, vorrei citare una frase che ritroviamo in una brochure di Diana Ferrante: “Sembra che la prevaricazione, la violenza siano l’unico modo di fare sentire la propria ragione, invece esistono la delicatezza, la dolcezza e la fragilità, che sono una grande forza”. Insomma una mostra al femminile dove la componente della donna artista, madre, compagna, sorella, amica avvince il fruitore delle opere e rimanda ad emozioni che ognuno può trovare dentro se stesso, dentro la propria esperienza di vita.