Le sue dimensioni sono il segno e il tempo, combinate in un percorso che diventa emozione, racconto, visione. Sarà inaugurata sabato 1° marzo, alle ore 18, nelle sale del Museo delle Genti d'Abruzzo, la personale dell'artista Primarosa Cesarini Sforza "Ines e le altre", curata da Mariano Cipollini.
Un viaggio in un universo creativo che si rigenera attraverso l'utilizzo di tecniche originali e raffinate, materiali evocativi, espressione di una sensibilità che non mantiene il ricordo come citazione retorica, ma lo acquisisce come elemento di un presente in continua evoluzione.
"La memoria, sicuramente presente nelle sue opere - sottolinea infatti nelle note critiche il curatore Mariano Cipollini - non ha né valenza archeologica, né assume struttura cronologica portante. In buona parte resta depositaria di un’iconografia efficace, necessaria quanto variabile, parallela al quotidiano, espressamente correlata al gesto creativo e svincolata dalla retorica della nostalgia.
Una storia iniziatica, un vero imprinting che ne ha favorito l’utilizzo a piacimento, in un tempo modificabile e funzionale alle sue esigenze. Esperienze accordate con le sue sensibilità e le sue richieste. Con i tempi che, fin dagli esordi, scanditi dall’alternanza della luce e del buio, dai giochi favoriti dagli sguardi semplici e benevoli delle adulte, ne hanno amplificati i contenuti e costruito il bagaglio conoscitivo".
Le opere sono il frutto di una ricerca artistica che guarda alla comunicazione con chi guarda attraverso un linguaggio capace di trasmettere un messaggio essenziale, facilmente comprensibile, una sorta di porta che favorisce lo scambio di conoscenze, che si incontrano per comprendere ed essere comprese.