Le attività espositive della Fondazione Paparella Treccia proseguono con le opere di un artista molto amato dal Museo e che ha segnato la storia dell’arte mondiale producendo opere che hanno determinato il discrimine tra l’arte antica e l’arte moderna: Francisco Goya.
“Nel 2013 - ricorda il presidente Augusto Di Luzio - abbiamo inaugurato la serie di mostre dedicate all’arte dell’incisione proprio con Goya, portando a Pescara la serie delle quaranta stampe de La tauromachia; nel 2023, dieci anni dopo, abbiamo deciso di riprendere il filone esponendo la serie completa di ottanta acqueforti dedicata a I disastri della guerra. Oggi riportiamo in città Goya con una delle sue opere più celebri e controverse, le ottanta tavole de I capricci”.
La mostra, che sarà inaugurata il 27 aprile, è affidata alla cura del noto critico di grafica Michele Tavola, amico e collaboratore di lunga data del Museo Paparella, conservatore museale presso le Gallerie dell’Accademia di Venezia. Quando furono pubblicati, nel 1799, I capricci suscitarono un grande scandalo, considerato che Goya, in essi, mise a nudo tutti i vizi, le contraddizioni e le ingiustizie della società spagnola del tempo, al fine di denunciarne le barbarie.
Francisco Goya è ritenuto universalmente, insieme con Rembrandt, Tiepolo, Manet, Picasso, Morandi, tra i più grandi incisori della storia dell’arte. “Per il valore internazionale dell’artista in mostra e per il prestigio del curatore dell’evento, ci aspettiamo una numerosa partecipazione di pubblico e in particolar modo ci auguriamo il coinvolgimento dei giovani”, aggiunge Di Luzio.
Durante la visita alle opere di Goya si avrà la possibilità di ammirare la prestigiosa collezione di 151 esemplari di antiche maioliche di Castelli, prodotte tra il 1500 e il 1800, realizzate dai più grandi e famosi autori, fra i quali Francesco e Carlo Antonio Grue, quest’ultimo ritenuto universalmente il campione della Maiolica barocca castellana. Tutte le informazioni relative alla mostra saranno disponibili prossimamente sul sito della Fondazione.