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Ecco "Da solo non basto", la mostra sul grido di dolore dei giovani

Ieri, 8 marzo, l’apertura dell’esposizione all’Aurum di Pescara, dove resterà allestita fino a lunedì 18 marzo

Redazione
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Si intitola Da solo non basto la mostra che il Centro di servizio per il volontariato Abruzzo Ets nell’ambito delle attività di promozione del volontariato, allestisce, da febbraio ad aprile nelle quattro province. Il sottotitolo In viaggio con i ragazzi di Kayròs, Portofranco e Piazza dei Mestieri punta i riflettori sull’opera, eccezionale, che da anni svolgono le tre associazioni nate dal desiderio di ascoltare il grido, le ferite dei ragazzi, il loro bisogno di essere accolti, guardati, chiamati per nome, abbracciati, stimati. Ieri, 8 marzo, l’apertura dell’esposizione all’Aurum di Pescara, dove resterà allestita fino a lunedì 18 marzo.

Alla presentazione hanno partecipato Casto Di Bonaventura, presidente del Csv Abruzzo Ets; Mauro Battuello, responsabile delle relazioni esterne e progetti speciali di Piazza dei Mestieri; il sindaco di Pescara, Carlo Masci; l’assessore alla Cultura, Maria Rita Carota; il presidente del Consiglio comunale, Marcello Antonelli; la direttrice della comunità per adolescenti del Ceis, Centro di solidarietà di Pescara, Carmen Cini; la direttrice della ludoteca Thomas Dezi, che fa parte della associazione Piccolo Principe Aps di Pescara, Diana Pierfelice.

«La mostra trasmette un messaggio di speranza», spiega Di Bonaventura, «perché fa capire che, davvero, da solo nessuno ce la fa. E dice della fatica che oggi c’è a dialogare tra generazioni. Il mondo cambia in modo molto più veloce di un tempo e gli adulti, forse, non si sono ancora adeguati. I giovani si sentono soli, addirittura dicono che gli adulti non ci sono. Bisogna riaprire una relazione e la mostra dice questo: una relazione si può creare e permette di far fiorire la bellezza che nei ragazzi esiste».

«I ragazzi non sono soli e noi siamo con loro», aggiunge Battuello. «Purtroppo, tutto si decide in un attimo: puoi prendere la strada che ti porta alla disperazione ma, allo stesso modo, puoi incontrare qualcuno che fa con te un pezzo di strada e ti rimette in gioco. La mostra vuole raccontare questo ed è non solo per i giovani ma anche per gli adulti».

«Una mostra che parla di giovani e ai giovani», dice il sindaco Masci. «Poi mette in evidenza l’importanza dell’associazionismo e della condivisione delle difficoltà, che tutti noi incontriamo. Ma se si trova chi ci dà una mano, certamente questo aiuto permette di uscire da situazioni di crisi. I giovani hanno bisogno di essere aiutati, le associazioni lo fanno e qui ci sono degli esempi bellissimi con esperienze di vita reali».

Entusiasta anche l’assessore alla Cultura del Comune, Carota: «Con grande orgoglio e soddisfazione anche quest’anno abbiamo il piacere di ospitare questa mostra così importante del Csv Abruzzo. Il tema è molto importante, riguarda i giovani, la cultura e l’inclusività. Mi piace sottolineare che viene fuori un messaggio di speranza: dalle difficoltà, dalle criticità, dalle fragilità dei giovani, attraverso esempi virtuosi, si riesce sempre a trovare un lato positivo».

La direttrice della comunità per adolescenti del Ceis, Centro di solidarietà di Pescara, Cini, sottolinea: «L’adolescente, oggi, soffre di una profonda solitudine perché, nonostante sia in continuo contatto, attraverso i social, con gli altri, fa fatica ad avere esperienze reali, di contatto. Da solo non basto descrive la storia di molti ragazzi, oggi. Penso sia una bella opportunità, per chi verrà a vederla, di dare voce a quello che spesso è un disagio silenzioso».

La direttrice della ludoteca Thomas Dezi, che fa parte della associazione Piccolo Principe Aps, Pierfelice, conclude: «La mostra è molto interessante perché ci permette di vedere che in tutta Italia ci sono realtà al servizio delle persone, specie in questo periodo in cui i giovani sono disorientati. Questo sconvolgimento, anche emotivo, dei ragazzi richiede una maggiore attenzione da parte di noi adulti e Da solo non basto è un’occasione per far vedere che le risposte si possono trovare».

L’esposizione itinerante propone una immersione nell’universo giovanile, facendosi eco di domande, attese, ferite, desideri che lo animano, e documentando alcuni tentativi di ascoltare e rispondere alle tensioni che lo abitano. L’esposizione invita tutti a guardare la realtà di chi vive un disagio e come da questo si possa rinascere quando ci si sente voluti e amati; testimonia una concreta via dello sguardo che può ricucire la ferita tra le generazioni nel segno di una nuova speranza per il futuro degli esseri umani.

Orari: dalle 9 alle 14 e dalle 15:30 alle 19:30.

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