Il Caleidoscopio del Teatro Immediato prosegue presso lo spazio di via Gobetti il 12 e 13 novembre 2011 e vede in scena Giandomenico Cupaiuolo con lo spettacolo INTERNO ABBADO, regia e drammaturgia di Andrea Baracco.
Tra santini di Padre Pio e vecchi telefoni, dentro un “fulmineo viaggio al centro della notte”, il dialetto pugliese restituisce le tinte cupe di un lavoro sull’assurdo del quotidiano.
E se un giorno, senza alcun segno premonitore, la quotidianità, l’ovvio e (in) naturale scorrere del tempo domestico, assumesse, di colpo, tratti insopportabili e orticanti? Esplodesse, insomma, senza che, in apparenza, niente e nessuno si sia ingegnato per provocare il disastro, senza uno straccio di artificiere che abbia innescato alcun ordigno. Solo l’improvviso, irreversibile, precipitare degli eventi; una specie di pozzo nero che inghiotte tutti quegli “affetti” che fino ad un momento prima erano stati morbidi cuscini, reti di protezione, ed ora, invece, solo lame ben affilate e arnesi contundenti. La nausea, l’asfissia, la pelle che si fa dura, il corpo incandescente, non riuscire più a tollerare ciò che fino a poco prima era cornice necessaria della propria esistenza. Essere vittima di una specie di “folgorazione”, presi nella trappola di una lucidità estrema e illuminante , in cui ogni contraddizione, ogni ombra della propria vita, di colpo, emerge con una violenza tanto dirompente quanto evidente. Ed allora è impossibile far finta di non aver visto.
Un telefono.. Un uomo vestito da donna.. Un organetto che suona melodie popolari.. Il dialetto pugliese.. Dei fiori finti.. Dei santini di Padre Pio.. Il rumore di una bocca essiccata dall’arsura.. Rosa Abbado ha smarrito il proprio uomo e non riesce più a dormire; il telefono squilla e un appuntato si aggira frenetico per le scale della questura di Foggia; una donna inattesa ed “algida” bussa alla sua porta e la osserva forte, ma così forte, che quasi la spoglia con gli occhi. Una vita trascorsa fino a quel momento più a nascondersi che a mostrarsi, più a far dimenticare di sé che a lasciare il segno della propria esistenza, d’improvviso, si trasforma, per un banale e fortuito incidente, in una giostra di paradossali avvenimenti che finiranno per metterne a nudo gli aspetti più nascosti e indicibili. Senza indugiare, allora, la signora Abbado, svela il proprio corpo martoriato e candido, in un ultimo, definitivo, ricongiungimento con l’altra parte di sé.
Giandomenico Cupaiolo nasce in provincia di Foggia e si diploma come attore all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”. Lavora con numerosi registi di fama nazionale e in particolare con Andrea Baracco e per il Teatro del Carretto. Nel 2010 vince il premio “Franco di Francescantonio” come attore emergente
Andrea Baracco nasce a Civitavecchia e si diploma in regia presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”. Firma numerose regie teatrali. Vince il premio per la miglior regia alla rassegna “Schegge d'autore” (2008). A gennaio 2011 debutta Ventitrè, spettacolo con la sua regia ispirato al I e II atto del Giulio Cesare di Shakespeare, scritto a quattro mani con Vincenzo Manna in cui Giandomenico Cupaiuolo interpreta Bruto.
INFO E PRENOTAZIONI
TEATRO IMMEDIATO, VIA GOBETTI, 29 - PESCARA
Tel. 085.4222808 cell. 333.6530249
Biglietti
Intero: 12 euro
Ridotto (studenti, over 65, soci Intercral): 10 euro
tessera associativa: 2 euro