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D’Annunzio Festival: Albertazzi all’Aurum con “Io ho quel che ho donato”

Redazione
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Il D’Annunzio Festival, calendario di appuntamenti promosso dal Comune di Pescara, tramite l’assessorato alla cultura, vede oggi in programma due degli appuntamenti più attesi di questa quarta edizione. Fin dal pomeriggio, la città celebrerà il Vate con “Il ritorno dell’Alcyone”.

Le celebrazioni del Vate proseguiranno anche nella serata, a partire dalle 21, all’Aurum, quando sarà possibile assistere, gratuitamente, allo spettacolo teatrale di Giorgio Albertazzi (nella foto con l'attrice teatina Alida Pantone), “Io ho quel che ho donato”.

Si tratta di un omaggio a d’Annunzio, di cui il Grande Maestro ha personalmente curato testi e regia. Nell’occasione l’artista, che già tante volte ha interpretato il Poeta abruzzese, riceverà come riconoscimento il Premio Vittoriale – edizione Speciale 150° dal presidente della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani, Giordano Bruno Guerri.

In scena con Giorgio Albertazzi ci saranno anche le attrici Stefania Masala e Ilaria Genatiempo, nonché il musicista e compositore abruzzese Davide Cavuti, noto sulle scene nazionali, che eseguirà musiche originali con la fisarmonica.

“Sono cresciuto sentendo parlare di d’Annunzio, e dei racconti della Capponcina di Settignano, la villa con i levrieri e i cavalli del Vate. Dall’altra parte c’era la “Porziuncola” di Eleonora Duse – ha raccontato Albertazzi – Io sono nato a pochi metri da lì, e le storie dei suoi amori e della sua vita mi hanno sempre affascinato, tant’ è che spesso spiavo al di là del cancello, pur sapendo bene che D’Annunzio, oramai, non c’era più…quasi in cerca di un segno…”

Per raccontare il Vate, non a caso, Albertazzi partirà da “La sera fiesolana”, scritta proprio in Versilia, così come la Pioggia nel Pineto, che tornerà ad interpretare. Ci svelerà però anche il d’Annunzio “vecchio” che si confida con Tom Antongini, suo biografo e amico, quello di Fiume e del Volo su Vienna, e ancora Venezia, “Il fuoco”, la Duse e la “Figlia di Jorio”, la fuga in Francia.

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