Martedì 29 ottobre e mercoledì 30 ottobre la nuova stagione teatrale della Società del Teatro e della Musica "Luigi Barbara" prosegue con "Aspettando Re Lear", di Tommaso Mattei da William Shakespeare, con Alessandro Preziosi e Nando Paone, per la regia di Alessandro Preziosi. Lo spazio scenico immaginato da Preziosi si arrichisce delle opere del maestro Michelangelo Pistoletto, materiali artistici che rappresentano in pieno il percorso del maestro biellese.
Gli spettacoli si terranno al Teatro Circus: la prima replica serale è in programma martedì 29 ottobre con inizio alle ore 21; la replica pomeridiana è prevista per le 17 di mercoledì 30 ottobre. Il biglietto di ingresso per lo spettacolo costa 32 € per le Poltronissime e 27 € per le Poltrone (per i soci della Società del Teatro e della Musica “Luigi Barbara” i biglietti costano, rispettivamente, 29 € e 24 €). Dopo i successi di Napoli Teatro Festival e del Teatro Romano di Verona, Alessandro Preziosi torna in tournée nei più importanti teatri italiani con lo spettacolo "Aspettando Re Lear", versione contemporanea dell'omonima celebre tragedia di William Shakespeare.
Una rilettura che si concentra sulle vicende dei personaggi positivi della trama approfondendo con grande attualità il rapporto tra padri e figli scandagliato mirabilmente dalla poesia del Bardo. La regia con immersiva visionarietà si avvale dell'innovativa presenza nello spazio scenico delle opere del maestro Michelangelo Pistoletto, materiali artistici che rappresentano tutto il percorso del maestro biellese e che si animano magicamente della presenza degli attori definendo la scacchiera onirica e concettuale della messa in scena.
Allo stesso modo, Preziosi rinnova la lunga collaborazione con il musicista Giacomo Vezzani, autore in questo caso, di una partitura che segue con tensione e pathos tutto il percorso della discesa nella follia del patriarca shakespeariano e lo sprofondare nell'oblio della cecità della fidata corte alternando ritmi martellanti a struggenti epiche fino al commovente finale. Alessandro Preziosi è affiancato da Nando Paone nel ruolo di Gloucester e da una compagnia affiatata di interpreti, vale a dire Arianna Primavera nel ruolo di Cordelia, Roberto Manzi nel ruolo di Kent e Valerio Ameli nel ruolo di Edgar.
"Aspettando Re Lear" è un adattamento da Shakespeare con un evidente richiamo a "Aspettando Godot" di Samuel Beckett, uno spettacolo sul difficile rapporto tra padri e figli, sulla relazione tra Uomo e Natura e sulla perdita e il ritrovamento dei valori. Nello spettacolo si parla di follia, di potere che distrugge, di solitudine di caos dentro e fuori, «l'unico ordine possibile» per usare le parole di Michelangelo Pistoletto. E in scena ci sono le opere e i costumi del maestro, costumi iconici realizzati dal collettivo Fashion B.E.S.T. con materiali sostenibili, come anche delle musiche composte da Giacomo Vezzani sono ispirate ad opere dell'artista.
Parlando di questa commistione multidisciplinare tra arte contemporanea e teatro, commenta Alessandro Preziosi in veste di regista: «A teatro ho condiviso la messa in scena dei presupposti del Terzo Paradiso, la terza fase dell'umanità, che si realizza nella connessione equilibrata tra l'artificio e la Natura. L'uomo deve cercare di non essere debitore alla Natura di ciò che indossa: il senso dell'abito, del superfluo, dello stretto necessario sono tematiche di Michelangelo Pistoletto che porto a teatro. L'uomo nella sua nudità trova sé stesso, e così anche noi attori durante lo spettacolo veniamo privati dei vestiti, per farci vedere per quello che siamo».
L'adattamento di Tommaso Mattei, si concentra sul momento chiave della tragedia shakespeariana, rappresentato dalla tempesta che colpisce il re proprio mentre vaga alla mercè degli eventi atmosferici dopo disastro combinato con ognuna delle "amate" figlie. Lear, accompagnato dal conte di Kent, sotto le mentite spoglie del servo Caio, e dal fedele Fool, a sua volta "interpretato" con arguzia della figlia Cordelia amorevolmente impegnata a farlo rinsavire, sembra assistere inerme allo sconvolgimento dell'ordine naturale fino all'inaspettato finale. Re Lear è la metafora della condizione umana: caduta e creazione. Ama solo sé stesso, la mancanza d'amore l'ha portato alla follia e alla solitudine; vaga in una landa di nulla con cui il sovrano senza più corona dovrà fare i conti. È come se Re Lear prevedesse l'inevitabile nulla che ci attende come risultato del fatiscente ordine permanente, proprio come "Aspettando Godot" ci rivela quel che accade «dopo che il vecchio cade».