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Mari a rischio, il futuro preoccupa il WWF che invita ad intervenire

WWF Italia, "valorizzare capitale economico e sensibilizzare generazioni future"

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Il mare è in pericolo: uno studio internazionale evidenzia prospettive poco rassicuranti per il Mediterraneo nel prossimo ventennio, dunque è necessario intervenire non solo sensibilizzando le generazioni future, ma anche promuovendo percorsi mirati. Anche l'Adratico vive una situazione difficile.

Proprio di ciò si è discusso ieri mattina, sabato 30 gennaio, in un incontro pubblico sostenuto dal WWF Chieti-Pescara; all’incontro hanno preso parte il presidente del WWF Italia Donatella Bianchi, volto noto della televisione italiana in quanto conduttrice del programma Linea Blu, il presidente dell'Area Marina Protetta Torre del Cerrano  Leone Cantarini che ha sottolineato l’importanza  di far conoscere anche alle generazioni più giovani il bisogno di proteggere il mare;  quest’ultimo ha dato risalto, inoltre, alla sottoscrizione del protocollo d'intesa siglato con i Comuni di Silvi e Pineto (Teramo).

L’incontro è stato impreziosito dalla lezione del biologo marino Sergio Guccione, per il Centro Studi Cetacei: secondo i suoi studi con l'evoluzione dell'uomo, gli animali marini sono sempre più a rischio a rischio a causa di alcuni fattori come  petrolizzazione, rifiuti buttati in mare, sviluppo turistico delle coste oltre che eccessiva pesca.  

Tra le istituzioni hanno fatto il loro intervento il presidente della Provincia di Pescara Antonio Di Marco e, per conto della Regione Abruzzo, il sottosegretario con delega per l'ambiente Mario Mazzocca.

Nella gremita Sala Figlia di Iorio della Provincia di Pescara, si è parlato in particolare di come il mare, indifeso, talvolta venga aggredito dall’uomo; spesso è vittima dell’incuria delle istituzioni e lo sa bene il tratto di mare pescarese tradito da scarichi incontrollati (leggi qui gli articoli sullo sversamento dei liquami) che si riversano nel fiume Pescara, contaminando anche il mare. Dunque la necessità di intervenire è impellente.

Siamo da sempre vicini al mare e alla tutela di quest'ultimo, - esordisce il presidente della Provincia di Pescara Antonio Di Marco - negli ultimi mesi abbiamo difatti intavolato con gli organi competenti, come la Guardia Costiera, degli interventi mirati alla sua salvaguardia del mare. Questo incontro è volto a sensibilizzare tutti, addetti ai lavori e non, sul problema dell'inquinamento marittimo e sulle specie marine che abitano i fondali dell'Adriatico.

Il sottosegretario regionale Mazzocca ha evidenziato la necessità di contributi per garantire degli interventi a tutela del mare oltre ad una presa di posizione netta (per contrastare pericoli opprimenti come le trivelle)  indispensabile per limitare i danni.

I cambiamenti climatici si riflettono sull'ambiente e sul mare e noi abbiamo dato molta importanza a questo fattore parlandone e partecipando al Cop 21. Servono dei contributi da parte della Regione Abruzzo, quest'ultimi devono essere impiegati nell'utilizzo delle energie rinnovabili. L'approvvigionamento energetico è molto importante per il nostro territorio.

Conclusivo ma esaustivo è stato poi l’intervento del presidente Donatella Bianchi, che ha ribadito l'importanza di un pronto intervento da parte della Regione Abruzzo a tutela dell’ Adriatico.

Io per prima sono una volontaria  da tanti anni e mi dedico alla tutela dell’ambiente. In questo momento per esempio mi sto impegnando per evitare lo smembramento del Corpo forestale dello Stato che a mio avviso non deve assolutamente essere cancellato. Voglio citare, poi, Pescara: proprio in una delle ultime puntate di Linea Blu, l'occasione fu propizia per parlare della valorizzazione del territorio. Navigando sul fiume Aterno ho constatato personalmente le condizioni preoccupanti in cui versa.

La Regione Abruzzo deve intervenire affinché si valorizzi il capitale economico e naturale non solo di Pescara ma di tutto il territorio regionale. Non è accettabile che solo i cittadini, come nel caso di Ombrina, debbano lottare per salvaguardare l'ambiente e garantire sicurezza al territorio in cui vivono. 

Le battaglie locali sono la speranza di un futuro migliore per tutta l'Italia e per lo stesso Abruzzo.

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