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"Ovunque tu sarai" romanzo d'esordio per una promessa della narrativa italiana

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Giunti lancia una nuova scrittrice italiana destinata a conquistare il cuore delle lettrici. L'8 aprile è uscito in tutte le librerie il romanzo d'esordio di Fioly Bocca, una storia romantica e di passione rivolta azitutto ad un pubblico femminile ma non solo.

Quanto può incidere un incontro di pochi minuti su un’esistenza? E quante volte un grande dolore ci salva la vita?


Anita vive da tanti anni a Torino ma è cresciuta sulle Dolomiti, dove il vento soffia sempre e l’aria è fresca, e dove di recente è costretta a tornare spesso per via della terribile malattia di sua mamma, che se la sta portando via velocemente. Per farle sentire tutto il suo amore, Anita scrive ogni sera una e-mail per augurarle la buonanotte, dove però non racconta la verità. Non le dice che il lavoro all’agenzia letteraria non è entusiasmante come pensava, né che il suo fidanzato di lungo corso, Tancredi, è distratto, distante, stolido. Anzi, scrive che stanno programmando le nozze per dare il via a quella famiglia numerosa che Anita ha sempre desiderato. Durante uno dei viaggi in treno, Anita incontra Arun, un ragazzo italo-cambogiano, scrittore di libri per bambini, al quale basta guardarla negli occhi per leggere tutta la sua tristezza. Un incontro che la colpisce. Ma chi è Arun? Perché, anche se cerca di tenerlo lontano, qualcosa la riporta a lui? È forse questo il regalo che le ha lasciato in eredità sua madre?


Dal libro:
"Così capita che un dialogo nato per caso con un passeggero qualunque del Milano-Torino prenda una strada tutta sua, ingovernabile, e tu, senza nemmeno accorgerti, ti metti a nudo, non risparmi niente, davanti a occhi sconosciuti offri la tua anima vulnerabile come una spogliarellista esibisce davanti a un pubblico rapito la propria intimità. Lui non ha perso una sillaba, incurante delle occhiate dei compagni di viaggio. La sua fermata ci ha sorpresi dentro un mare di parole, velisti alla deriva, e nulla più se non la
linea d’orizzonte. È sparito come un paio d’ore prima era comparso. Sul sedile però è rimasta un’agendina, deve essergli uscita dalla tasca. La raccolgo e mi dico: "Che strano, uno scrittore di fiabe dovrebbe sapere che è Cenerentola a perdere la scarpetta, e non il principe".

 



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