“Non mi appassiona la polemica con un’Associazione cittadina, che, lo scorso 25 aprile, ha promosso una manifestazione all’interno di una scuola del territorio, che fa capo al Comune, suscitando il disagio di una mamma. Non mi appassiona la polemica con un’Associazione che, due o tre anni fa, con 4 o 5 esponenti, ha fatto irruzione in una celebrazione ufficiale del 25 aprile in piazza Garibaldi interrompendo una manifestazione istituzionale, senza alcun rispetto per nessuna delle Autorità presenti”.
Il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia risponde così alle polemiche sollevate dalla missiva indirizzata a una Dirigente scolastica di Pescara sulla manifestazione del 25 aprile scorso.
"Nella mia lettera - spiega il primo cittadino - ho difeso il rispetto dell’Inno di Mameli, che non va stravolto, specie quando lo si insegna ai bambini, e l’ho fatto in nome di quel tricolore che, come sindaco, sono orgoglioso di indossare. Non mi appassionano gli interventi inopportuni e a gamba tesa di altri interlocutori che oggi addirittura mi invitano a stilare ‘dossieraggi’ sulle mamme che scrivono ai quotidiani".
Controreplica dell'Anpi Pescara: "Il Sindaco persevera, testardo, e non si rende conto della gravità del suo gesto. La questione sta nella lettera ufficiale di censura a una Dirigente Scolastica da parte di chi, come il Sindaco, non ha la prerogativa di farlo e che, tra l'altro, non era neppure presente alla bellissima Festa tanto apprezzata dalla stragrande maggioranza dei tanti cittadini/e presenti".
Ancora più grave, secondo l'Anpi, è stata "la scelta di mandare contestualmente tale lettera anche ad un organo di stampa (Il Centro, ndr), ben prima che la scuola potesse esercitare il diritto di replicare, rendendo dunque pubblica una missiva riservata tra Istituzioni". In merito alla mamma autrice della lettera, l'Anpi precisa che la signora "non ha alcun figlio nella scuola primaria “11 Febbraio 1944”, così come affermato dai genitori dei bambini di questa scuola, dunque tutto il ragionamento di ieri del Sindaco parte da un assunto che, come comunicato ufficialmente dalla scuola, si rivela falso".
Insomma, secondo l'Anpi la fantomatica mamma sarebbe stata solo un pretesto per consentire al sindaco di scrivere questa lettera: "La verifica che gli si chiede e che tanto lo spaventa non è ”dossieraggio”, ma ricerca della verità, che dovrebbe essere un dovere del Primo Cittadino. Può un'istituzione alimentare una polemica del genere su un possibile falso creato non si sa da chi, infarcendolo per di più di ulteriori inesattezze, senza prima parlare con chi c’era?".
Un'altra precisazione riguarda il fatto che Mascia "continua a definire l'ANPI “una associazione cittadina”. Non sa evidentemente che l'ANPI non è la bocciofila o il circolo di burraco, bensì un Ente Morale della Repubblica Italiana, esistente già dal 1945 e formato da oltre centoventimila cittadini/e iscritti in tutto il territorio italiano. L'ANPI di Pescara, tra l'altro, è casomai un comitato provinciale".
Infine, sullo "stravolgimento irrispettoso dell'Inno Nazionale": Mascia si "ostina a non riconoscere che proprio il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ultimamente da lui così spesso citato, ha dato il suo imprimatur e l'approvazione al progetto didattico nazionale utilizzato nel corso del 150° dell'Unità, di cui “Bambini d'Italia” fa parte e che la scuola ha semplicemente ripreso".