Al via la quarta campagna di scavi nella Valle Giumentina di Abbateggio

Ufficio stampa provincia di Pescara
24/06/2015
Arte
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Questa mattina, nella Sala Figlia di Iorio della Provincia di Pescara, si è svolta la conferenza stampa di presentazione della quarta campagna di scavi nella Valle Giumentina di Abbateggio, il progetto condotto da L'Ecole français di Roma, in collaborazione con il Parco nazionale della Majella, Fondazione Pescarabruzzo, Comune di Abbateggio, Archeoclub di Pescara, Museo delle Genti d’Abruzzo e Comune di Caramanico Terme.
Fra i relatori, Il sindaco di Abbateggio e presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco; Elisa Nicoud dell’École française de Rome e Daniele Aureli dell’Università di Siena (responsabili del progetto insieme a Marina Pagli dell’Università di Parigi-Nanterre); e Oremo Di Nino, direttore del Parco Maiella.

Dopo i saluti del direttore Di Nino, a prendere la parola è stato il presidente della Provincia di Pescara.
“Nel 2012, l'Ecole française de Rome, in collaborazione con la Soprintendenza per i beni archeologici dell'Abruzzo, ha iniziato un programma di ricerca quinquennale sul Paleolitico inferiore e medio dell'Abruzzo (600.000 – 30.000 anni fa circa) – ha spiegato il presidente Di Marco -. Il gruppo di ricerca multidisciplinare, che raggruppa 30 ricercatori francesi e italiani e accoglie 40 volontari l’anno al fine di ricostruire l’evoluzione culturale, climatica e ambientale della zona,  propone una ripresa degli studi sui reperti archeologici, una revisione della cronologia delle occupazioni umane e una caratterizzazione dei paleoambienti associati. Un progetto ambizioso che ci permette di ripartire dalla storia e ci insegna che è possibile investire sul nostro territorio e trasformarlo in un vero polo attrattivo”.

“Sessant’anni dopo gli scavi di Antonio Maria Radmilli e Jean Demangeot (1953-54), - hanno aggiunto Nicoud e Aureli - rivive la ricerca archeologica a Valle Giumentina, un sito di incredibile bellezza, situato nel Parco Nazionale della Majella. Da Settembre 2012, una squadra multidisciplinare composta da archeologi (specialisti in Paleolitico), da geologi e da paleontologi ha ripreso le ricerche per ricostruire la presenza dell’uomo in questa zona durante gli ultimi 600 000 anni. La registrazione continua della presenza umana (10 livelli archeologici) per un intervallo di tempo così ampio lo rende un sito di estrema importanza e di grande interesse a livello europeo per la rarità di sequenze equivalenti e per la qualità della conservazione dei resti archeologici. Durante la missione del 2014 – hanno aggiunto i due archeologi -, sono stati effettuati dei prelievi per lo studio dei molluschi su tutta la sezione insieme ai prelievi per determinare la direzione di provenienza dei depositi attraverso il metodo AMS. Nel 2015, lo scavo prosegue e un nuovo livello archeologico è stato scoperto: il decimo, appunto. Inoltre, abbiamo certificato che la datazione assoluta dell’occupazione paleolitica nella Valle risale a circa 500mila anni fa. Diversi articoli scientifici sono in corso di pubblicazione e al termine del programma, sarà realizzata una monografia sul sito”.

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