La squadra mobile di Pescara è alacremente al lavoro per fare luce sulla sparatoria verificatasi giovedì pomeriggio in viale Primo Vere, all'altezza di viale Alcione. Si indaga negli ambienti della malavita locale per capire se possa trattarsi di una vendetta legata alla delinquenza cittadina.
Il ferito, un 40enne, è stato medicato e dimesso dal pronto soccorso: avrà una prognosi di 25 giorni. Gli agenti della questura stanno ascoltando i testimoni mentre sono stati avviati i rilievi scientifici. La vittima è stata ascoltata per raccogliere ulteriori elementi: la versione dei fatti rimane quella dei primi minuti.
L'uomo ha raccontato che era appena uscito dalla casa della madre, dove va spesso, e si stava dirigendo verso un bar quando una persona a bordo di un ciclomotore lo ha raggiunto, si è accostato e ha esplodo cinque colpi con una 7.65 molto probabilmente semi automatica.
La persona in questione ha mirato, a poca distanza, le gambe e solo un colpo ha raggiunto il 40enne, provocandogli una ferita a tre centimetri di profondità. La mobile, oltre a sentire la vittima, ha ascoltato due testimoni che hanno assistito alla scena e che hanno confermato la versione fornita dall'uomo. Il responsabile della gambizzazione non ha proferito parola e si è subito allontanato.
La vittima ha dichiarato di non sapere affatto chi possa essere ad avercela con lui e perchè lo abbia fatto. Il gambizzato lavora nei mercati e ha una compagna con cui vive; è un volto già noto alle forze dell'ordine per reati di truffa, falso, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale.