Non il Pescara più unico che raro, quello a cinque stelle del miglior Patriarca in quel memorabile 23 marzo e neanche l'Asti del peggior Polido allora tra l'altro reduce da una catastrofe in Final Eight contro una superlativa Lazio di D'Orto. Lo storico 5-1 tinto di speranze biancazzurre recava – tra le altre - la duplice impronta del divino Jonas, questa volta, come Romano, schierato senza troppo spazio tra gli ospiti.
Mutatis mutandis, si conferma per Polido la sindrome di Pescara. L'Asti, divenuto immune da Leggiero e da Nicolodi, è disarmato di fronte alla precisione di Rescia - ispirato da un assist preveggente di Rogerio - e di fronte alla preponderanza del numero 9, il quale riesce a mettere a segno il proprio vantaggio su Bocao. Una contesa lunga una gara quella tra l'ex Martina e l'ex Rieti, tutto il resto è Cujec, l'insostituibile non sostituito, ottimo possessore, troppo reticente per infrangere lo specchio di Tatonetti.
PESCARA-ASTI 2-0 (2-0 p.t.)
PESCARA: Tatonetti, Rescia, Rogerio, Canal, Morgado, Ercolessi, Leggiero, Dambrosio, Nicolodi, Ferri, Pietrangelo, Chiavaroli. All. Colini
ASTI: Putano, Torras, De Luca, Cujec, Bocao, Romano, Follador, Ramon, Wilhelm, Jonas, Casalone, Casassa. All. Polido
MARCATORI: 2’33’’ p.t. Rescia, 17’57’’ Rogerio
AMMONITI: Bocao (A), Casalone (A), De Luca (A), Ramon (A)
ARBITRI: Mario Filippini (Roma 1), Francesco Cirillo (Rovereto) CRONO: Manuela Di Fabbi (Sulmona)