Lattanzio su interventi Aca: “No al prelievo dalla sorgente San Calisto ma migliorare le condutture colabrodo per risolvere l’emergenza idrica”

Ufficio Stampa Provincia di Pescara
25/03/2013
Attualità
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“No al prelievo dalla sorgente San Calisto per risolvere l’emergenza idrica sul territorio pescarese e chietino ma aumentare gli investimenti per sostituire le reti colabrodo”. È l’appello che l’assessore provinciale all’Ambiente Mario Lattanzio, consigliere comunale di Popoli, rivolge al sindaco Concezio Galli in merito ad un intervento inserito nel Piano d’ambito dell’Ato. “Il documento – spiega Lattanzio  - che ha una durata di venti anni e viene aggiornato ogni tre anni, è stato oggetto di una revisione ratificata dai sindaci e alla quale ha collaborato anche l’Aca, nel 2012. Secondo questo strumento, sono previsti una serie di interventi sul settore idrico e tra le opere strategiche segnalate è presente “l’allaccio alla sorgente San Calisto di Popoli e il prelievo da questa sorgente rientra nel quadro di potenziamento dell’acquedotto Giardino”. In base a quanto previsto, quindi, “chiedo al primo cittadino di convocare un consiglio comunale straordinario per proporre all’ente d’ambito lo stralcio di questo intervento dal Piano", dichiara Lattanzio.

"Ricordo, infatti, che tale sorgente fornisce acqua all’intera città di Popoli e nelle sue vicinanze insistono i pozzi di attingimento dell’azienda Gran Guizza. Con stupore ma anche con rammarico – prosegue Lattanzio – mi chiedo come sia possibile risolvere il problema del Giardino andando a prelevare acqua dalla sorgente popolese. Sarebbe invece opportuno fare investimenti per sostituire le tubature vetuste dell’acquedotto ed evitare spiacevoli episodi come quelli accaduti nei giorni scorsi che hanno lasciato a secco molti comuni del pescarese e del chietino oltre ai capoluoghi di provincia.

E’ assurdo – dice ancora Lattanzio – immettere ulteriore acqua nelle reti che sono ormai troppo vecchie e hanno una dispersione con  una percentuale molto elevata. Il prelievo ulteriore di acqua dalla sorgente San Calisto andrà a creare problemi a Popoli e all’azienda che produce acqua. Alla luce di tutto ciò, mi chiedo dov’era la precedente amministrazione quando si stava mettendo mano al Piano d’ambito, e perché tutto ciò sia avvenuto in maniera sotterranea. È evidente che ora più che mai è necessaria una maggiore trasparenza e soprattutto investimenti per migliorare l’adduttrice principale. No quindi a semplici palliativi che non risolvono il problema ma ne generano di altri ancora più complessi”.

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