Si viene contattati su siti di incontri o sui social network, tramite un account di una donna, si instaura un rapporto che poi finisce con farsi vedere in webcam in atteggiamenti sessuali.
Dall'altro lato dello schermo ci sono però persone che registrano il video di quanto succede e a questo punto scatta il ricatto: o mi paghi o diffondo i tuoi video in rete. Una minaccia che spesso colpisce nel segno in quanto il video potrebbe essere mostrato ad amici e parenti o peggio ancora la vittima potrebbe essere denunciata per pedofilia essendo la ragazza dall'altro lato minorenne. I pagamenti delle somme estorte avvengono tramite metodi non tracciabili come MoneyGram e Western Union.
L'allarme arriva dalla Polizia Postale dopo l'ennesima denuncia. Questa volta a cadere nella rete delle estorsioni a sfondo sessuale è un 45enne imprenditore pescarese che pensava avere un "rapporto" con una ragazza straniera, ma in realtà era una trappola. L'uomo quindi si è presentato alla Polizia Postale a sporgere denuncia.
Il dott. Narciso, dirigente della Polizia Postale di Pescara, afferma che il fenomeno è in costante crescita e nel caso in cui si finisse vittima di tali raggiri, il consiglio è di non pagare, denunciare il fatto alla Polizia Postale e interrompere i contatti.