Il “Delirio Battiato”: l’Apriti Sesamo Tour incanta Pescara

Piero Vittoria
18/02/2013
Arte
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Un concerto assolutamente perfetto in ogni dettaglio: l’Apriti Sesamo Tour di Franco Battiato ha fatto tappa sabato a Pescara per l’unica data abruzzese organizzata da Best Eventi ed Elite Agency. Un delirio totale: Teatro Massimo pieno fino all’orlo (circa mille persone) e pubblico in estasi.
Lo show è stato diviso in due parti: la prima tutta dedicata all’ultimo lavoro discografico “Apriti Sesamo” (già ben oltre il disco d’oro a pochi mesi dall’uscita) e una seconda in cui, saggiamente, Battiato ha pescato nel suo repertorio alternando le canzoni più note a vere chicche per i fans più incalliti.
I brani del nuovo album guadagnano nell’esecuzione live in freschezza grazie ad una band composta da musicisti favolosi: Carlo Guaitoli (pianoforte), Angelo Privitera (Tastiere e programmazione), Simon Tong dei Verve (Chitarra), Davide Ferrario (Chitarra), Andrea Torresani (Basso), Giordano Colombo (Batteria) e il Nuovo Quartetto Italiano con Alessandro Simoncini (Violino I), Luigi Mazza (Violino II), Demetrio Comuzzi (Viola) e Luca Simoncini (Violoncello).
Particolarmente riuscite le versioni di ‘Testamento’, ‘Eri con me’ e ‘Aurora’.
“Questo nuovo disco credo sia uscito molto bene”: queste le prime parole di Battiato, che ha così manifestato tutta la sua consapevole soddisfazione nell’aver pubblicato uno dei migliori album della sua lunga carriera.
La suggestione regna sovrana sul palco quando parte ‘L’ombra della luce’, che apre la seconda parte: da brividi.
Spazio poi per ‘Danza 1’, tratta dall’opera lirica “Telesio”, messa in scena con tecnica olografica al Teatro Rendano di Cosenza nel maggio 2011 e poi pubblicata a fine 2011 in compact disc e in una edizione limitata comprendente, oltre al cd, anche un dvd con le riprese della rappresentazione teatrale.
Da lì in poi è un escalation di emozioni uniche, a partire da ‘Lode all’inviolato’ e ‘Prospettiva Nevsky’ per poi passare a una magnifica ‘Mesopotamia’. Particolare la scelta di inserire anche ‘Il Mantello e la Spiga’ (da “Gommalacca”), ancora più rock dell’originale con il giovane Davide Ferrario grande protagonista nell’assolo chitarristico.
‘Nomadi’ si segnala per l’introduzione acustica e il continuo crescendo: applausi scroscianti alla fine della canzone.
Il trittico ‘La stagione dell’amore’/‘La cura’/‘E ti vengo a cercare’ è il momento migliore dello show: versioni molto simili alle originali, accompagnate dal canto all’unisono del pubblico. Pura emozione.
Alle prime note del medley ‘Bandiera Bianca/Up Patriots to arms’ scatta il delirio totale: la gente delle prime file si alza in piedi accalcandosi sotto il palco con Battiato che sorride e non si sottrae all’abbraccio dei fans.
‘L’era del cinghiale bianco’ e soprattutto ‘Voglio vederti danzare’ fanno ballare tutta la platea, e anche chi era rimasto seduto non riesce più a trattenere l’entusiasmo. Battiato saluta ed esce dopo aver danzato con il suo pubblico.
Finito? No: arriva puntuale il bis con ‘Inneres Auge’ in cui il cantautore siciliano ringrazia ironicamente la classe politica di oggi che gli ha dato la possibilità di scrivere il brano. Ormai il teatro è definitivamente conquistato. E quale migliore conclusione, allora, se non ‘Cuccurucucù’?
Il concerto si chiude nel tripudio generale. È mancata qualche hit delle sue più famose, ma a nostro giudizio è stata giusta la scelta di dare spazio anche a brani più “nascosti”.
Da segnalare che ad aprire la serata è stato Mario Incudine, che ha proposto quattro canzoni, fra cui un originale rifacimento in siciliano della celeberrima ‘Bocca di Rosa’ di Fabrizio De Andrè.

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