PalaRoma, Barbarossa: “Leitao è divenuto un mezzo Chaguinha”. Aiello: “Abbiamo buttato il cuore oltre l'ostacolo”

Diomira Gattafoni
20/03/2014
Sport
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Nella conferenza stampa dell'Acqua&Sapone post Eventum e pre-sorteggi di Winter Cup, il Presidente Enio Barbarossa (precisa di detestare l'appellativo 'patron') chiarisce le motivazioni dell'incontro con i media: celebrare il risultato di domenica, mostrare come la coccarda stia bene sulla nuova maglia ma soprattutto esprimere la propria contentezza per il risultato ottenuto dalla squadra nonostante le traversie ed alcuni incidenti di percorso, non ultimo l'infortunio occorso a Borruto.
Enio Barbarossa: A proposito del numero 10 nerazzurro, Barbarossa confessa: “Ha fatto fatica ad inserirsi nel gruppo. Quando domenica è venuto a mancarci nei primi minuti, ho temuto”. Riguardo al decisivo numero 3 invece afferma: “Leitao è divenuto un mezzo Chaguinha”, aggiungendo: “sono contento del gioco che il Mister ha dato alla squadra, un gioco-spettacolo. A me non piace il catenaccio. Speriamo di andare avanti: dopo il primo trofeo vinto non ci poniamo limiti. Se pensiamo a far bene i risultati arriveranno. La nostra squadra è costituita da giocatori seri, potendo inoltre contare sul miglior giocatore al mondo, Stefano Mammarella, l'unico giocatore dell'Europeo che è tornato in Italia più forte di prima. Nel calcio a cinque il portiere equivale infatti a mezza squadra. Sono infine contento del lavoro del prof. Paolo Aiello: da quando c'è lui, gli infortuni sono pochi e i giocatori sono tutti in forma”.
Massimiliano Bellarte: “Questo titolo è per me come una legittimazione. Forse prima non avevo credenziali. Durante la notte di domenica riuscivo a pensare solo a Mammarella, un supereroe per metà dio e per l'altra metà pure. Ho scritto un libro che però sarebbe senza senso se - uno-due secondi dal termine della finale, Stefano non mi avesse detto: Mo lo puoi finì a scrive 'sto libro!. La Winter Cup dobbiamo vincerla a tutti i costi o almeno cercare di vincerla. Vorrei solo non incontrare subito il Rieti, squadra che vorrei battere in finale. La Luparense è distruttiva, l'Asti ci fa giocar meglio. Noi abbiamo imparato però ad imporre il nostro gioco. Se non avessi avuto la stima della società non sarei magari stato capace di avere la lucidità nel momento in cui è servito. La definitiva diagnosi su Borruto sarà nota venerdì mattina. Lui sarà difficilmente sostituibile; la squadra dovrà quindi dare di più.
Stefano Mammarella: “Voglio ringraziare tutta la famiglia dell'Acqua&Sapone - che mi ha dato la possibilità di continuare a giocare in Abruzzo – e il Mister che mi ha insegnato un gioco diverso da quello al quale ero abituato. Sono passati sei mesi, durante i quali siamo non solo riusciti ad amalgamarci come gruppo ma anche a vincere la Coppa Italia. Adesso continuiamo la nostra strada verso la Winter Cup. Per l'infortunio di Borruto non ci mettiamo le mani nei capelli: chi scenderà in campo darà il doppio di quel che avrebbe dato Borruto”.
Paolo Aiello: “La fortuna della società è stata quella di poter contare su due gruppi che avevano l'intento di far bene. Noi quindi abbiamo semplicemente dovuto imporre loro uno standard di allenamento elevato. Tutto il resto ne è stata la conseguenza. Abbiamo buttato il cuore oltre l'ostacolo”.

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