Ormai da mesi si discute animatamente in merito alla decisione di demolire il Liceo Marconi di Pescara, per ricostruirlo ex novo.
Tanti i dubbi che assillano i docenti, gli studenti e i genitori, preoccupati per una decisione che in tenti reputano azzardata e fuori luogo.
Questo pomeriggio davanti al Palazzo della Provincia, in Piazza Italia, insieme al personale scolastico e ai COBAS, con una colorata e pacifica manifestazione, in molti hanno esposto le numerose contraddizioni che sembrano accompagnare questa scelta, per i più apparentemente scellerata.
A cominciare dall' architetto Giuseppe Di Giampietro, professore di Storia dell'Arte, proseguendo con il Prof. Giovanni Dursi e altri insegnanti, ma anche alcuni studenti e i loro genitori, tutti hanno attaccato le istituzioni politiche provinciali, ree di non aver fatto il loro dovere di ascoltare e mediare. Perchè, dopo tre mesi di segreto, decidere di abbattere l'edificio per costruirne uno nuovo, con costi previsti di svariati milioni di euro, a fronte di una più economica ristrutturazione, basata su pochi, essenziali ritocchi? Inoltre il progetto della nuova scuola mostra un freddo capannone, ben lontano dagli schemi consueti di un ambiente caldo e accogliente, come dovrebbe sempre essere il luogo che ospita gli studi delle future generazioni.
Queste, in sintesi, le rivendicazioni:
- *No allo spezzettamento* del Marconi su 6 sedi (5 per aule +1 per uffici, senza palestre, biblioteca, laboratori, servizi e aule speciali).
- *No alla demolizione* del Marconi, da ristrutturare non da demolire per realizzare dei capannoni industriali, pericolosi ed energivori, che nulla hanno a che vedere con spazi educativi.
- *Confermata la denuncia di docenti e tecnici di fronte alla magistratura* e ad organi di controllo contro l'abuso dei tecnici della Provincia di Pescara, per carenza di motivazione, falso ideologico, danno erariale.
- *Ci sono soluzioni alternative* per salvare il finanziamento e l'edificio esistente del Liceo Marconi. Se i politici non sono un grado di assumere su di sé la responsabilità di una soluzione coraggiosa e mediata sarà la magistratura a valutare le nostre denunce.
La vicenda sembra destinata a una lunga querelle, ma nel frattempo si avvicina l'apertura del nuovo anno scolastico, con l'incognita del Covid-19 che si aggiunge ai problemi sopra esposti. Sapranno le istituzioni dare risposte certe e veloci, prima del nuovo inizio?