Partecipazione e commozione, l'altro ieri, ai funerali di Maurizio Berardinucci, il vigile del fuoco 47enne di Montesilvano morto dopo essere stato investito dall'esplosione della fabbrica di fuochi d'artificio Di Giacomo, lo scorso 25 luglio a Città Sant'Angelo.
UN LUNGO E SILENZIOSO CORTEO - Accompagnato dal suono delle sirene e da un applauso, alle 9.40 il feretro del vigile del fuoco ha lasciato la caserma di viale Pindaro per raggiungere la cattedrale di San Cetteo, dove è stato poi celebrato il funerale solenne. Un lungo e silenzioso corteo seguiva il mezzo dei vigili su cui era stata sistemata la bara, coperta dal tricolore e con il casco di Berardinucci posizionato sopra. Tanti colleghi ma anche tante persone normali, oltre ai rappresentanti delle istituzioni, delle forze dell'ordine e di molte associazioni, con gonfaloni e corone, hanno voluto esserci e hanno seguito a piedi il corteo per poi assistere al rito funebre, celebrato dall'arcivescovo Tommaso Valentinetti, e dare l'ultimo saluto a Berardinucci. Sposato e padre di tre figli, Maurizio e' morto a fine ottobre al Gemelli di Roma. Lungo il percorso del corteo funebre alcuni commercianti hanno abbassato le saracinesche. Ha partecipato alle esequie anche Claudio Quarta, comandante legione carabinieri Abruzzo.
LA FAMIGLIA DI GIACOMO AI FUNERALI - Berardinucci era uno dei pompieri arrivati a Villa Cipressi subito dopo la prima esplosione ed e' stato investito da un secondo botto insieme ai colleghi. Tantissimi i cittadini che hanno voluto salutare per l'ultima volta questo eroe che ha trascorso gli ultimi mesi di vita in ospedale. Tra coloro che hanno raggiunto la cattedrale, oltre ai pompieri arrivati da fuori citta', c'erano anche alcuni componenti della famiglia Di Giacomo, proprietaria della ditta di fuochi pirotecnici andata distrutta insieme a un'intera collina. In quell'occasione morirono quattro componenti della famiglia.
LA FIGLIA: "TE NE SEI ANDATO PER FARE CIO' CHE AMAVI" - "Te ne sei andato troppo presto per fare cio' che amavi: prestare soccorso anche a costo della tua stessa vita come hai dimostrato la mattina del 25 luglio". E' stato questo uno dei momenti piu' toccanti della cerimonia funebre di Maurizio Berardinucci. A parlare e' una delle figlie del vigile, che tra le lacrime e la commozione dei presenti ha ricordato il padre: "Non hai esitato neanche un attimo - ha proseguito - purtroppo, dopo tre mesi da quella mattina, ci hai lasciato. Tutti ti definiscono eroe, parlano di te come una persona speciale, ma per noi lo sei sempre stato, papa'. Non abbiamo avuto abbastanza tempo per dimostrarti il bene che ti volevamo, ma anche con le piccole incomprensioni abbiamo cercato sempre di darti tutto il nostro amore. Ora che ci stai guardando da lassu' , ora che sentiamo veramente la tua mancanza capiamo quando tu fossi estremamente importante: l'uomo piu' importante della nostra vita. Ti vogliamo bene, papà".
VALENTINETTI: "UOMO DI GRANDE CORAGGIO" - La "forza e il coraggio" di Maurizio Berardinucci sono stati sottolineati, nel corso della cerimonia funebre nella cattedrale di San Cetteo, dall'arcivescovo di Pescara Penne, Tommaso Valentinetti. Rivolgendosi ad una chiesa gremita, Valentinetti, rifacendosi al Libro di Giobbe e al Vangelo di Giovanni, ha messo in evidenza che "nel giorno in cui si celebrano tutti i defunti, siamo costretti a fare i conti con la realta' della morte che rapisce i nostri cari, rapisce tutti noi, e questo e' il mistero della fede. La morte non e' l'ultima nemica e sara' vinta per sempre". Ha quindi ricordato Maurizio che con "generosita' e piena disponibilita' si e' lanciato nel soccorso di chi era in pericolo e dopo un lungo soffrire e' tornato alla casa del Padre. La risposta ai tanti perche' su questa morte - ha detto sempre l'arcivescovo - puo' venire solo dalla fede, dalla speranza e dalla carita'". La "verita'" della "vita eterna", per Valentinetti, "ci deve consolare e deve essere piu' forte della morte. E' difficile, ha proseguito, dire parole di consolazione a chi rimane, alla famiglia e ai colleghi, oggi, ma questa e' la volonta' di Dio". Alla cerimonia ha assistito il tenore Piero Mazzocchetti, che ha intonato, tra l'altro, l'Ave Maria.
IL CORDOGLIO DEL MINISTRO ALFANO - "Esprimo i miei sentimenti di profondo cordoglio e di affettuosa vicinanza". E' il messaggio del ministro dell'Interno Angelino Alfano rivolto alla famiglia di Berardinucci e al Corpo dei vigili del fuoco, letto durante la cerimonia funebre, alla quale hanno partecipato anche il capo dipartimento dei vigili del fuoco Alberico Di Pace, il capo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco Alfio Pini.
IL RICORDO DEL COMANDANTE DEI VIGILI - "Maurizio era gioviale e altruista, sempre pronto all'azione e per questo si e' distinto in numerosi interventi di soccorso in cui ha dato prova di essere animato dai piu' grandi e veri ideali che ispirano un lavoro cosi' particolare". E' il ricordo tracciato dal comandamte provinciale di Pescara Pietro Di Risio. "Il compito di rappresentare il vuoto lasciato da Maurizio - ha proseguito Di Risio - nella famiglia dei vigili del fuoco di Pescara e' sicuramente piu' grande di me, tuttavia come comandante non posso sottrarmi al dovere di testimoniare a nome di tutti i colleghi l'eredita' che abbiamo ricevuto da Maurizio affinche' ci aiuti a crescere come uomini e come soccorritori. Quel giorno del 25 luglio scorso e' partito insieme ai suoi colleghi nel tentativo disperato di salvare vite umane ben sapendo il pericolo che quella situazione infernale poteva rappresentare. In questi mesi di degenza si e' fatto ben volere da tutti, e' diventato un vigile del fuoco simbolo di altruismo e sacrificio. Maurizio - ha proseguito - e' vissuto per donarsi a quanti invocano aiuto anche in condizioni estremamente difficili". Di Risio ha infine ribadito il coraggio, l'impegno di Maurizio e "il suo cuore pieno di amore per gli altri. Maurizio rappresentera' per noi i valori ispiratori del nostro lavoro di vigili del fuoco, il senso di sacrifico e l'amore per tutti i nostri concittadini bisognosi di aiuto. Ciao Maurizio". Tra i messaggi letti durante la cerimonia anche quello del capo squadra a riposo dei vigili del fuoco di Modena, citta' dove ha prestato servizio prima di arrivare Pescara.