"DAD? UNA SCUOLA COSÌ A COSA SERVE?", è questo il testo provocatorio degli striscioni affissi dal Blocco Studentesco fuori da varie scuole abruzzesi per manifestare il forte dissenso degli studenti, in seguito alla triste decisione che la Regione Abruzzo ha preso riguardo l'ennesima adozione dell'inutile Didattica a Distanza (DAD).
"La formazione culturale e professionale delle nuove generazioni dovrebbe essere una delle massime priorità per una Nazione sviluppata - afferma Matteo Casasanta responsabile locale del Blocco Studentesco - non un qualcosa di secondario, un fastidio burocratico a cui non prestare troppe attenzioni".
"Le lezioni – continua Casasanta - non sono una formalità da poter svolgere online in DAD, costringendo i giovani a stare davanti al telefonino o al computer per 5 o 6 ore al giorno, tutti i giorni (metodo già ampiamente rivelatosi inadatto). Le lezioni vanno bensì svolte in presenza, specie per gli studenti di scuole che fanno ampio uso dei laboratori (come gli istituti tecnici e professionali): questo è l'unico modo per far sì che le nuove generazioni ricevano un'istruzione adeguata, di cui le istituzioni sembrano non preoccuparsi affatto".
"Il Blocco Studentesco – conclude Casasanta - continuerà deciso a rappresentare la voce e la voglia di cambiamento dei giovani studenti italiani, al fianco di tutta quella generazione che è stata rinchiusa forzatamente in casa, privata sia della formazione che delle più basilari forme di socialità