Se non si recuperano i fondi per garantire il salario accessorio dei dipendenti regionali, i sindacati sono pronti allo sciopero. E' quanto emerso, oggi, a Pescara, nel corso di una conferenza stampa indetta dalle segreterie regionali di Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl.
"La soppressione degli strumentali della Regione Abruzzo - ha detto Carmine Ranieri, segretario regionale Cgil funzione pubblica - ha creato un grande caos organizzativo. I millantati risparmi che erano stati posti alla base della soppressione di questi enti non si sono verificati ed oggi la Regione vuole far pagare cio' ai lavoratori . Contestualmente, pero' , si lascia inalterato il numero delle posizioni dirigenziali che come e' noto comportano grandi costi".
"Per uscire da questa situazione - ha sostenuto il sindacalista - la Regione deve dire chiaramente se i risparmi ci sono stati o meno. In caso positivo e' necessario procedere con la certificazione dei risparmi e quindi utilizzarne una parte per le risorse accessorie del personale. In alternativa la Regione deve ridurre le posizioni dirigenziali e contestualmente incrementare il fondo di produttivita' dei dipendenti".
Da parte sua Vincenzo Traniello, segretario regionale della Cisl funzione pubblica, non usa mezzi termini e parla di "scippo" ai danni dei lavoratori: "Non chiediamo soldi in piu' - ha precisato - ma solo che i dipendenti regionali non perdano neanche un centesimo del proprio salario dall'accorpamento degli enti strumentali. Quest'anno i lavoratori rischiano una perdita di salario accessorio tra 1.500 e 2.000 euro. Questo e' molto grave".
Dello stesso avviso Alfiero Di Giammartino, della Uil-Fpl: "E' un momento molto delicato. Ci dispiace moltissimo dell'assenza della Regione perche' si parla di riorganizzazione e di miglioramento dei servizi. Per noi la riorganizzazione e' il punto di partenza perche' attraverso un nuovo modello organizzativo si potranno dare sicuramente delle risposte".