Giampaolo Matrone, "simbolo" della più grave catastrofe sulla neve mai successa in Italia, il 18 gennaio 2017, costata la vita a 29 persone, tra cui sua moglie Valentina Cicioni, non nasconde le forti perplessità sullo studio scientifico appena pubblicato su una rivista americana da alcuni professori dell'Università di Chieti-Pescara, che attribuisce appunto al sisma e non alla slavina la tragedia, e anche sul modo in cui è stato accolto.
"Sembra che questa sia la verità assoluta, ma fino a prova contraria noi restiamo fermi sulle conclusioni della Procura, che tale opzione l'ha vagliata ed esclusa - afferma il pasticciere di Monterotondo, che è assistito da Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, e dall'Avv. Andrea Piccoli - Saranno semmai i difensori degli imputati a dover eventualmente dimostrare in aula la tesi del terremoto".
"Ma a ben vedere - prosegue il superstite, che ha 37 anni e che nel resort di Farindola ha passato 62 lunghe e interminabili ore, uscendo vivo ma senza la compagna della sua vita e con gravi postumi invalidanti - non cambierebbe comunque nulla, per il semplice fatto che quell'hotel lì non ci doveva stare, e dunque neppure noi ci saremmo dovuti trovare in quel luogo, e che in ogni caso quand'è piombata la valanga noi saremmo dovuti essere già a casa, avevamo le valigie pronte da ore, saremmo dovuti partire ben prima, se solo le strade fossero state pulite e se ci fossero venuti a prendere". Insomma, le responsabilità imputate ai vertici delle varie istituzioni chiamati in causa rimangono tutte.
"Certo, parliamo di uno studio terzo rispetto alle indagini, ma fa pensare il fatto che a produrlo siano stati studiosi di un'Università pubblica - spiega l'Avv. Andrea Piccoli, che patrocina Matrone in collaborazione con Studio3A - e, soprattutto, che venga diffuso a poco più di due mesi dalla fondamentale udienza del processo fissata per il prossimo 15 marzo 2021, in cui le difese avanzeranno le loro richieste, tra le quali ci sarebbe proprio quella del rito abbreviato condizionato a una nuova perizia. E, per ammissione di alcuni degli avvocati degli imputati, i loro periti sosterrebbero proprio le argomentazioni della ricerca. Per inciso, l'elaborato della Procura non è stato realizzato dagli ultimi arrivati, il lavoro è stato coordinato da un ingegnere docente del Politecnico di Torino".
Anche secondo l'avv. Piccoli, tuttavia, il tentativo, attraverso la tesi del terremoto, di far passare il disastro come evento imprevedibile è destinato a naufragare, "anche perché - sottolinea - che quella fosse un'area sismica era ampiamente risaputo. Siamo dunque alle solite: l'hotel lì non doveva essere costruito, in ogni caso in quel periodo dell'anno doveva restare chiuso, mancava la carta valanghe, il piano dei soccorsi è stato gravemente lacunoso. Restano in piedi in tutta la loro evidenza tutti i capi d'accusa contestati, rispetto ai quali il mio assistito e tutti i familiari delle vittime si aspettato risposte dalla giustizia".