“La città di Pescara deve riappropriarsi del suo fiume, investendo non solo in termini di sostenibilità e riqualificazione, ma anche sul concreto utilizzo di quel fiume in termini di viabilità, di attraversamento, di attrezzature sportive e di punti di ristoro. È il cuore del ‘Progetto Urbano del Fiume’ approvato in giunta e già esecutivo. Si parte con un tesoretto di 42mila euro che ci consentirà innanzitutto di individuare, tramite avviso pubblico, un adeguato supporto tecnico per l’elaborazione grafica delle attività progettuali, con una spesa di 15mila euro; quindi di attivare un Tavolo tecnico-politico sul fiume; infine di avvalerci del supporto tecnico-scientifico dell’Agenzia regionale per la tutela dell’Ambiente-Arta, con una spesa di 27mila euro, per istituire un sistema integrato di monitoraggi della qualità dell’acqua e di drenaggio con un sistema di allerta sulla eventuale dispersione dei batteri fecali”.
Lo ha annunciato l’assessore all’Ambiente Isabella Del Trecco ufficializzando la delibera approvata in giunta.
“L’obiettivo dell’iniziativa progettuale è di trasformare il corridoio fluviale in un nuovo parco fluviale green, che non passa esclusivamente attraverso l’esecuzione di singoli interventi sulla sicurezza idraulica, sulla mobilità, sul verde o sulla qualità delle acque – ha detto l’assessore Del Trecco – ma piuttosto attraverso la sistemazione di spazi pubblici e per il tempo libero. Il Progetto Urbano del Fiume Pescara ruota attorno alla realizzazione di una grande opera pubblica che faccia da volano, e da cui dovranno partire a raggera azioni complementari capaci di generare processi di riqualificazione tutt’attorno, sfruttando le sinergie con i processi del mercato fondiario e con i programmi comunali di tutela e valorizzazione della fascia fluviale, avviando peraltro un processo di condivisione delle scelte progettuali con i comuni limitrofi che hanno le stesse caratteristiche geomorfologiche di Pescara. La ‘grande opera pubblica’ sarà il risanamento e la riqualificazione del fiume inteso come ‘grande infrastruttura ambientale’ per la quale utilizzeremo le prime risorse già disponibili rappresentate dai fondi per la messa in sicurezza idraulica e della pista ciclabile. Già nel Piano regolatore generale il fiume è oggetto di un riassetto complessivo delle aree golenali teso alla restituzione alla fruizione collettiva delle sponde fluviali e, a tal fine, in sede di attuazione, sarà necessario considerare le diverse caratteristiche degli ambienti che si susseguono sul lungofiume, garantendo la fruibilità delle golene attraverso la realizzazione di percorsi pedonali e ciclabili in prossimità delle sponde e di strutture rimovibili o galleggianti. I parametri urbanistico-edilizi sono quelli previsti nella sottozona F1 inerenti il ‘verde pubblico-parco pubblico’, ovvero sono consentiti insediamenti per la sistemazione del verde e per la realizzazione di manufatti che ne integrino le funzioni come attrezzature per il gioco e per lo sport, spogliatoi, servizi igienici e chioschi e tali interventi potranno essere realizzati e gestiti da enti pubblici e privati, anche indipendentemente all’acquisizione al patrimonio comunale, sulla base di una convenzione, che dovrà essere approvata dal Consiglio comunale e che ne regolerà la caratteristici e le condizioni d’uso. Il Programma di lavoro – ha ancora spiegato l’assessore Del Trecco – dovrà prevedere la riqualificazione dei bordi urbani che costeggiano il fiume e che hanno finora generalmente trascurato l’affaccio sullo spazio fluviale; la realizzazione dei sistemi di mobilità sostenibile e dei servizi che dovrebbero affiancarlo, creando un corridoio di naturalità e di verde attrezzato a servizio sia degli usi locali per il tempo libero e lo sport, sia dei territori urbani attraversati dal fiume; quindi la migliore sistemazione degli attraversamenti pedonali e carrabili, che collegano riva destra e sinistra del fiume, ricomponendo un’unica realtà, dove i passaggi costituiscono occasione di ricentratura e di riconnessione del parco fluviale; quindi organizzazione di specifiche polarità locali di servizi che possano fungere da attrattori per le diverse popolazioni interessate all’uso dello spazio fluviale per svariate ragioni. Nel frattempo – ha ancora aggiunto l’assessore Del Trecco – abbiamo già affidato alla società Res.Gea. Srl l’incarico di redigere la Mappatura dello stato di fatto delle sponde del fiume Pescara nel tratto di competenza del capoluogo adriatico, esteso per circa 7mila 600 metri, attraverso tecnologie e metodologie che abbinano il telerilevamento alla gestione dei dati territoriali per risolvere il problema dell’individuazione di scarichi che sversano direttamente nell’alveo del fiume, di opere di presa e captazione delle acque, di dissesti a carico delle sponde, di accumuli di sedimenti o insabbiamenti nell’alveo, di presenza di vegetazione instabile, di presenza di detriti, di attraversamenti, come ponti o servizi, o di baracche ed edifici a breve distanza dalle sponde, evidenze di danneggiamento degli argini artificiali o dei piloni e delle campate di attraversamento”.