Massimo Oddo è pronto per il debutto di domani contro il Chievo per la prima giornata di campionato. L'obiettivo dichiarato dal mister sarà quello di dare un'identità alla squadra e riportare entusiasmo all'interno della piazza biancazzzurro. Le parole di Oddo in conferenza stampa:
“Qualche giocatore è già arrivato pronto, parliamo della condizione fisica per i giocatori che sono arrivati dalle proprie squadre di provenienza, come Bellanova che si è sempre allenato, è pronto per giocare a livello fisico. Capone non è pronto mentre Jarozsinsky sì, gli ultimi arrivati hanno svolto pochi allenamenti per entrare nei meccanismi di gioco e della squadra. Bellanova giocherà dal primo minuto mentre Jarozsinsky andrà in panchina. Abbiamo fatto una buona campagna acquisti, con giocatori bravi ma soprattutto funzionali o almeno sembra, perché dovremmo lavorare tantissimo perché siamo agli inizi. La società ha messo in conto che ci vorrà un po' di tempo perché le idee di gioco, che dobbiamo mettere in campo, non sono semplici. Partiamo da una base importanti di giocatoti che hanno già giocato in Serie A, sotto avanti e più predisposti dal punto di vista mentale, che è un aspetto determinante quando hai a che fare con la messa a punto di idee di calcio che vanno messe in campo. Potenzialmente sono tutti giocatori bravi, un calciatore che sapevo ed ho scoperto che ha altre qualità è Omeonga, molto bravo e per chi la visto in campo è un ragazzo di costanza, equilibrio e corsa ma anche intelligente calcisticamente e sa dove mettersi.
Nel calcio c’è una storia e non si dove commettere l’errore di fare paragoni con storie passate, soprattutto con quelle belle. La nostra è stata bellissima, una squadra con all’interno giocatori bravi, o quantomeno lo sono diventati. Non dimentichiamoci che all’inizio dell’anno avevamo perso calciatori importantissimo e costruimmo una squadra ex novo, un po’ come quest’anno, e abbiamo avuto la fortuna di avere giocatori che si sono rivelati importanti, perché da quelli che sono arrivati quelli che già cerano non avevano quella concretezza e mai avuto che hanno avuto quell’anno, come Caprari. Arrivarono giocatori che erano retrocessi dalla A alla B e dalla B alla C oppure neopromossi che fino a quel momento non avevano fatto grosse cose. Quest’anno abbiamo una rosa di giocatori bravi ma questo non basta, perché per far si che le cose possano andare nel migliore dei modi ci vogliono tante altre componenti che fanno si che possano fare un grande campionato. La storia del calcio ci insegna che tante volte squadre “normali” possono fare grandi campionati molto più importanti rispetto a squadre con giocatori sotto gli occhi di tutti. Serve l’alchimia giusta che si crei con la squadra, tifosi, allenatore e società, non è un percorso semplice. Abbiamo una serie di giocatori giovani molto bravi, non solo Diambo ma anche Bocic, che si è rivelato molto interessante. I giovani non vanno bruciati ma saperli crescere, dargli le giuste opportunità nei momenti giusti perché si rischia di bruciarli subito. Abbiamo fatto un paio di amichevoli, contro il Napoli, il triangolare con Pineto e Vastese, Ternana e parliamo di Diambo come se fosse il giovane Pogba. Sicuramente è un giocatore molto interessante, che può ambire a diventare un giocatore importate nel futuro, deve crescere e avrà le sue opportunità, se continuerà con questo tipo di lavoro perché ha tutte le caratteristiche e le carte in regola per poter fare le sue partite, ma non scordiamoci che ci sono giocatori con tale esperienza che consente di essere molto affidabili.
Come sto vivendo questa vigilia? Al di là di quello che è successo l’anno scorso le mie sensazioni sono massimali, quelle non possono mancare mai altrimenti non ci sarebbe neanche la voglia di riiniziare un lavoro. Sono estremamente motivato, ancor di più perché è stato un anno brutto, dal punto di vista del risultato, ma diciamo che non m sento granché responsabile di quello che è successo lo scorso anno. Ho dato tutto me stesso, fino a quando sono stato a Perugia la squadra era dentro i play-off, poi è successo quello che è successo e sono tornato ritrovando una squadra all’interno dei play-out. Siamo retrocessi per un calcio di rigore, la storia la sapete tutti e troverete negli annali “Oddo retrocesso a Perugia” ma onestamente non sento molto mia questa retrocessione.
Non ho dubbi di formazioni e non la dico, non diamo vantaggi all’avversario anche se poi ci deve importare poco ma dobbiamo guardare a noi stessi, questa dev’essere la nostra mentalità. Per me l’emozione c’è ma ci sarebbe stata ovunque, perché quando hai la motivazione è uguale all’emozione, perché senti qualcosa dentro che ti spinge a fare qualcosa di importante. Da parte mia questa spinta non mancherà mai, ma come ho detto prima l’unica cosa che penso è quello che successe a Pescara, per me è una nuova avventura i un società dove ho la fortuna di conoscere vita, morte e miracoli, perché ho avuto la fortuna di lavorarci e credo che possa essere un vantaggio anche se per me è un’esperienza del tutto nuova, perché i giocatori sono completamente nuovi, di quella storia sono rimasti solo Fiorillo e Memushaj, noi non viviamo di ricordi e cercheremo di fare il possibile. L’idea è sempre la stessa, quella che fa parte del mio modo di essere, quella di cercare di dare una precisa identità a questa squadra, di cercare nei limiti e nel massimo farla giocare bene, perché questa è la priorità non perché basti giocare bene a calcio ma la cosa più importante è vincere ma come dico sempre se hai la possibilità di giocare bene hai più possibilità di vincere.
Mercato? In questo momento siamo coperti in tutti i ruoli ma la società è attenta sul mercato, se dovesse capitare un’opportunità magari per prendere un altro attaccante con caratteristiche diverse ben venga, mentre in difesa manca ancora qualcosina. Le caratteristiche di questo eventuale attaccante? Tante volte capita che durante le partite si può cambiare modulo e avere un’alternativa in più è sempre utile, dipende da quello che offrirà il mercato. Il Chievo? È una buona squadra, ha perso qualche giocatore importante rispetto l’anno scorso ed ha preso qualche innesto, hanno avuto anche problemi per il COVID. È una buona squadra con un allenatore bravo, capace di dare molta solidità a questa squadra, sarà una partita molto difficile. Quando vai a giocare le prime partite anch’io sono molto curioso di sapere cosa succederà, un conto giocare un amichevole un conto il campionato. Da qui fino alla fine quello che mi interessa è che i giocatori vadano in campo con spensieratezza ma soprattutto divertirsi, perché se ti diverti vuol dire che stai facendo qualcosa di importante. Troppi giocatori per ogni ruolo? Meglio averne di più che averne di meno. Un allenatore è sempre contento quando hai giocatori in abbondanza, anche perché il campionato sarà lunghissimo, ci saranno diversi infrasettimanali e quindi avere molti giocatori sono importanti. La competitività tra di loro alza la qualità e son contento. Se hai 4-5 giocatori per ogni ruolo diventa complicato ma la società sa bene che almeno 2-3 giocatori di ruolo dovranno uscire. Gli obiettivi? Darseli è un grande errore, in questo momento partiamo 20° in classifica e questa è la realtà dei fatti. Se ci vogliamo dare degli obiettivi dobbiamo darceli a step, in questo momento dobbiamo fare meglio dell’anno scorso, quindi salvarsi senza entrare nei play-out. Il mio obiettivo non è quello ma dare un’identità alla squadra, divertirsi ed essere propositivi in campo. Come ho detto prima non bastano grandi calciatori per fare buoni campionati ma servono altre cose. Se saremo bravi ci toglieremo grandi soddisfazioni ma in questo momento non ci possiamo e non abbiamo nulla per darci degli obiettivi concreti. In questo momento dobbiamo concentrarci nel trovare una nostra identità e cercare di far divertire la gente che verrà a vedere la partita oppure in televisione. Dobbiamo riportare entusiasmo, non solo con i risultati ma anche facendo vedere che ogni singolo giocatore in campo lotta e suda con questa maglia e far divertire la gente. Ci vorrà del tempo ma sono convinto che faremo qualcosa di bello. La nostra ambizione sarà quella di riportare entusiasmo a questa piazza. Squadra da play-off? No, questa squadra è stata costruita per giocare bene a calcio, poi vedremo dove arriverà. In questo momento ci sono squadre inarrivabili per noi, come SPAL e Monza che hanno speso tanti soldi. Tante volte l’essere sbarazzino e sfrontati viene vista in maniera sbagliata, in questo momento preferisco esserlo in campo e probabilmente l’esperienza porta ad avere una parola in meno ma molti fatti in campo.
Mille spettatori? Inutile, mette in difficoltà la squadra perché ci saranno polemiche su chi entrerà. Se uno volesse scegliere diventerebbe difficile. È una situazione difficile perché non si possono vendere i biglietti ed è una cosa strana. Credo che la cosa migliore che possa essere fatta sarebbe valutare le capacità di ogni singolo stadio e far entrare determinate persone per quanto lo stadio possa permettere di far entrare.”