A 3 mesi dal rilascio ufficiale l'app "Immuni" è stata scaricata, sia su Android che su IOS, da 5.570.799 utenti. L'applicazione è stata creata per aiutarci a combattere l'epidemia da COVID-19. Questa app avverte gli utenti se sono stati a rischio esposizione con un soggetto positivo al virus, sia sintomatico che asintomatico. Gli utenti che vengono avvertiti dall’app di un possibile contagio possono isolarsi per evitare di contagiare altri.
Così facendo, aiutano a contenere l'epidemia e a favorire un rapido ritorno alla normalità. Venendo informati tempestivamente, gli utenti possono contattare il proprio medico di medicina generale e ridurre così il rischio di complicanze. A chi si è trovato a stretto contatto con un utente risultato positivo al virus del COVID-19, l’app invia una notifica che lo avverte del potenziale rischio di essere stato contagiato.
Grazie all’uso della tecnologia Bluetooth Low Energy, questo avviene senza raccogliere dati sull’identità o la posizione dell’utente. L'App "Immuni" non interferisce con la privacy degli utenti. I dati, raccolti e gestiti dal Ministero della Salute e da soggetti pubblici, sono salvati su server che si trovano in Italia. I dati e le connessioni dell'app con il server sono protetti. Immuni non raccoglie nome, cognome o data di nascita, numero di telefono, indirizzo e-mail, l'identità delle persone che incontriamo e la nostra geolocalizzazione.
Uno studio del Ministero della Salute, aggiornato il 31 agosto, fa sapere che al Nord-Italia le Regioni che usufruiscono molto dell'applicazione sono la Liguria (12,4%), Lombardia (10,08%), le province di Bolzano (15,1%) e Trento (10,8%). Mentre invece nel Centro-Italia il 13,1% degli abruzzesi utulizza Immuni, nelle Marche il 12,3%, Lazio con 11,5% ed Umbria 11,0%. Male al Sud, dove la Regione che utilizza di meno l'app è la Sicilia, con il 5,4%.