Raccontami un po' del tuo inizio.
Ho iniziato per puro caso attraverso una conoscenza eccezionale. Non capita spesso di incrociare nel tuo cammino un personaggio famoso. Parliamo di Mariana Perez Roldán, tra i primi 20 al mondo negli anni 80/90, Argentina, con un vissuto tutto tennistico. Possiamo ricordare nell'88 la finale di suo fratello appena diciottenne, Guillermo Perez Roldan contro Ivan Lendl (vincitore di otto titoli del grande Slam e quattro volte campione del mondo ITF) che fa parte della storia del tennis, un'icona pari alla portata di Pelé. Proprio in quel momento, qualche mese dopo la finale, Mariana arrivo qui a Pescara e stesse conoscenze ci hanno fatto incontrare. Da quel momento, dove io avevo solo cinque anni, inizia un matrimonio che dura 31 anni, con la racchetta e la pallina.
Quando hai capito che questa era la tua strada?
Ho realizzato che il tennis sarebbe stata la mia strada in due momenti. Ad otto anni quando intervistata dopo il titolo internazionale Juniores, conseguito a Roma, alla domanda "cosa vuoi fare da grande" risposi che volevo diventare come la mia maestra, che in quel periodo era per me il mio punto di riferimento costante. La seconda volta, dopo l'infortunio che richiese troppo tempo di fermo, da rovinare finanziariamente il mio percorso e quindi la possibilità di continuare la strada nel Wta, nella sfortuna capì che la risposta che ho dato ad otto anni covava già da lungo tempo e forse quel tempo era arrivato. Infatti da Lì mi concentrai sull'aspetto di insegnamento ed ero una delle più giovani leve della fit in quel periodo.
Come si diventa campioni?
Gli elementi per diventare campione sono tanti, così nel tennis come nelle altre discipline, ma forse nel tennis è richiesto un fattore maggiormente determinate almeno per l'80% , ovvero la testa. Per essere un tennista di alto livello non devi avere solo un buon fisico ed un buon allenatore ma anche una buona cassa finanziaria per te stesso. Prima di vedere sponsor che ti assicurino oltre che il vestiario, una costante retribuzione, devi arrivare nei primi 100 posti al mondo. Quindi considerando che di giocatori internazionali ce ne sono almeno 4000 bisogna autofinanziarsi. Così come, se hai determinati appoggi economici ed arrivi ad un certo livello senza un bel bagaglio mentale, rimani sempre fermo nello stesso punto senza progredire.
L'esperienza più significativa?
Ad otto anni il torneo internazionale juniores vinto ed a 16 anni il primo torneo internazionale di categoria giovanile a Vancouver. Quindi la prima passerella nel mondo del tennis, quello vero ed anche il primo autografo rilasciato. Un insieme di emozioni importanti. Poi il Canada come prima tappa internazionale, direi, che è una tra le migliori.
Oggi nella tua scuola cosa si impara?
Nella mia scuola si impara innanzitutto ad essere un atleta dentro e fuori dal campo. Il tennis è un bel galateo nel suo contorno non troppo rigido ma molto significativo, dove regna positivamente la capacità mentale. Pertanto il ragazzo ma anche l'adulto quando viene a lezione per imparare a giocare impara anche a gestire le emozioni e tutto ciò che lo distrae lo innervosisce, lo rende disinibito. Nella quotidianità tra lavoro e scuola, un ottimo Self control è necessario. Anche a livello di problem solving il tennis e' situazionale perciò innesca delle capacità risolutive e smart poiché si tratta di un gioco rapido. Poi in primis i valori dello sport che ne racchiude un insieme, non avere paura della diversità, la lealtà e tanto altro.
Aggiungimi qualcosa di emozionante, di tuo
La citazione di Mandela che lo sport cambia il mondo, ma non solo rende vivi, ci rende più consapevoli delle nostre capacità anche di amare, di affrontare le difficoltà attraverso la passione. Perciò più di oggi, lo sport aiuta l'animo delle persone a trovare il giusto equilibrio ed il tennis se posso testimoniare ha delle potenzialità notevoli. Oltre ad essere uno degli sport più sicuri sanitariamente in questo momento. Quindi auguro a ciascuno di noi di trovare anche un'oretta, nel traffico di responsabilità che abbiamo sulle spalle e di dedicarlo allo sport. Per il tennis ci sono io se volete!