La Comunità del Parco Nazionale della Maiella ha deliberato le designazioni dei membri del Consiglio Direttivo di sua competenza. Il centrosinistra si conferma maggioritario in seno all'assemblea eleggendo tre rappresentanti su quattro: Tiziana Di Renzo, vicesindaco di Lama dei Peligni, Guido
Angelilli, Sindaco di Pacentro, Alessandro D'Ascanio, Sindaco di Roccamorice ed attuale Presidente della Comunità medesima che dunque passerà la mano all’atto del decreto ministeriale previsto per i primi dell’anno nuovo. Per il centrodestra c’è stata la riconferma di Maurizio Bucci, Sindaco di Gamberale.
«In tal modo – commenta D’Ascanio –, si concretizza un rinnovamento dell'organo di governo, garantendo equilibrio tra i territori e rappresentanza di genere. In particolare, il Partito Democratico, elegge Tiziana Di Renzo e Alessandro D'Ascanio nell'organo di governo di un Ente di fondamentale importanza per lo sviluppo delle aree interne. Numerose le sfide del Parco Nazionale della Maiella per i prossimi mesi: dal procedimento di aggiornamento di Piano e del Regolamento (strumenti di programmazione) alle azioni di razionalizzazione e arricchimento della rete dei Centri d’Informazione, dalle politiche di
valorizzazione turistica a quelle della mobilità sostenibile, dai progetti di sviluppo della green
economy al riequilibrio delle risorse tra i territori».
«E’ un risultato importante – dichiara Mario Mazzocca, attuale membro esperto del Consiglio del Parco e predecessore di D’Ascanio alla guida della Comunità dei Sindaci –, che consentirà di proseguire quella azione di rinnovato vigore nelle azioni messe in campo
dal Parco negli ultimi anni e garantirà al neo Presidente dell’Ente Lucio Zazzara di ripartire
da un corposo e concreto bagaglio di attività, tanto strategiche quanto puntuali, che ha
determinato la decisa riduzione delle distanze fra parco e territorio e la soluzione di diversi
problemi beneficiando di una nuova stagione di attenzioni. A partire dalla decisione, attesa
da anni ed assunta responsabilmente dall’attuale Consiglio Direttivo, di riformulare
integralmente il regime sanzionatorio; un sistema iniquo, generato da una Delibera emanata
dal duo Giuliante-Cimini 10 anni or sono, e che solo due anni fa, comunque dopo la nostra
assunzione di responsabilità, fu dichiarato illegittimo anche dalla stessa Avvocatura dello
Stato».