Con una gara quasi fotocopia di quella pareggiata il 12 aprile contro il Perugia, il Delfino ha impattato, sabato pomeriggio, in casa, contro la rivale, per l’accesso ai play off, Hellas Verona. Abbiamo aggiunto “quasi”, perché i veneti, a differenza di quanto (non) fecero gli umbri, hanno disputato una gara gagliarda e, a tratti, dominante. Solo il solito strepitoso Fiorillo (quella che sta giocando è stata senz’altro la migliore annata della sua carriera in assoluto) e un pizzico di mala sorte, ha infatti impedito agli uomini del pescarese Fabio Grosso, di fare loro l’intera posta in palio. Eppure il Pescara ha di che recriminare, soprattutto per l’occasione fallita da Scognamiglio (praticamente l’attaccante più pericoloso dei biancazzurri ormai da diverse settimane …) a una manciata di minuti dal termine, con il consueto colpo di testa su calcio d’angolo, stavolta con la palla malamente colpita. Anche, però, per l’ennesima lettura errata della partita da parte di Bepi Pillon, che dopo aver azzeccato in pieno la mossa di Sottil titolare sulla fascia sinistra (il ragazzo sta crescendo di settimana in settimana), non ha saputo porre rimedio all’arretramento del baricentro da parte dei suoi ragazzi, operando anche un cambio a dir poco inopportuo e catenacciaro, che ha visto Perrotta subentrare a Mancuso giusto in tempo per assistere al pareggio di Faraoni.
Nonostante una sola vittoria conseguita nelle ultime otto gare disputate, grazie anche allo scarso rendimento di chi insegue, comunque i biancazzurri sono ancora ben piazzati, attualmente al quinto posto, in vista del rush finale. Quasi tutti i giocatori, a turno, nelle interviste dei post partita, proseguono imperterriti a dichiararsi ottimisti e fiduciosi, circa l’eventualità di concorrere per la promozione, eppure a noi spettatori sembra evidente che la squadra abbia smarrito lo smalto dei giorni migliori. Alcuni elementi fanno proprio fatica a tenere il campo al cospetto di avversari, almeno sulla carta, tutt’altro che irresistibili. I vari Mancuso, Marras e Del Grosso, ad esempio, appaiono proprio in debito d’ossigeno, mentre i due perni del centrocampo, Brugman e Memushaj, sono talmente acciaccati, che solo l’assenza di cambi li costringe in campo. L’albanese, addirittura, pur di riposare almeno una settimana, si è deliberatamente fatto ammonire l’altro ieri, con uno strategico movimento di ostruzione su un innocuo fallo laterale a centrocampo degli avversari: già diffidato, salterà la trasferta di Venezia, penultima di campionato. Insomma delle due l’una: o si tratta di dichiarazioni di circostanza, buone solo per tenere alta la tensione, oppure sanno qualcosa all’insaputa di tutti e che li rende incredibilmente ottimisti. Speriamo si tratti della seconda …
La tifoseria, nel frattempo, appare spaccata in due, fra coloro che vedono il bicchiere mezzo pieno, perché, in fondo, questa squadra era partita ad inizio stagione con l’unico obiettivo di una salvezza tranquilla. In merito, però, aggiungiamo noi, non si capisce bene in base a quale presupposti una società di rango e blasonata, almeno a livello di cadetteria, come il Pescara, non debba iniziare ogni campionato almeno con l’idea di vincerlo. Poi, invece, c’è l’altra metà dei sostenitori che, alla luce della classifica finale del girone d’andata, la quale vedeva ancora il Delfino al secondo posto in condominio con il Brescia, hanno la percezione di un bicchiere mezzo vuoto, complice anche la solita, disastrosa, campagna d’indebolimento, operata a gennaio dal presidente Sebastiani.
Fatto sta che il dottor Jekyll della prima metà di stagione (32 punti conquistati, grazie a ben 9 vittorie, 5 pareggi e solo 4 sconfitte), ha mestamente passato il testimone a Mr. Hyde (19 punti e con due gare ancora da disputare, frutto di sole 4 vittorie, 7 pareggi e ben 5 sconfitte). Un Delfino davvero a due facce, da promozione il primo, al limite della virtuale zona play out il secondo. Un vero e proprio crollo fisico e mentale, che i numeri, impietosi, appalesano molto più di quanto non vogliano ammettere gli stessi protagonisti. È pur vero che durante tutto il girone d’andata sia la dea bendata e sia i direttori di gara, hanno spesso dato una generosa mano a Brugman e compagni, ma si sa che per essere aiutati dalla buona sorte è necessaria una dose importante di audacia, venuta improvvisamente meno nel ritorno, con quello che, appunto, ne consegue.
Un piccolo aiuto è giunto dal calendario, che consente ai biancazzurri di operare la dovuta giornata di riposo proprio in occasione del prossimo turno, che si disputerà interamente mercoledì 1° maggio. In questo modo Pillon avrà modo di far lavorare serenamente i suoi uomini in vista dell’importante trasferta di Venezia del prossimo sabato e, soprattutto, si spera, anche il tempo necessario per recuperare alcuni elementi, come Kanouté: il centrocampo è il settore del campo al momento maggiormente in affanno e ritrovare la disponibilità del senegalese sarebbe fondamentale.
Oltre che a lunedì prossimo, come di consueto, vi diamo appuntamento anche sul piccolo schermo, questa sera, con TVQ GOL, canale 19 del digitale terrestre, a partire dalle ore 19:15 e in replica alle 22:30. Approfondiremo gli argomenti trattati in questo editoriale e tanti altri, insieme a Gianni Lussoso ed Ermanno Ricci.