"Migliorare la qualità della vita, significa promuovere anche uno stile di vita sostenibile. Muoversi in città deve diventare facile e sicuro per il bene di tutta la comunità. A questo l'Amministrazione sta lavorando sin dal primo giorno, cercando di promuovere un maggiore utilizzo dei mezzi pubblici, riorganizzando la mobilità attraverso un piano della mobilità e del traffico anche di area vasta che tenga conto di tutti i flussi che ogni giorno entrano ed escono dalla città, connettendo con uno speciale progetto, "Bici in rete", i percorsi ciclabili presenti in città e realizzandone di nuovi, con l'obiettivo di raddoppiare in pochi anni le piste ciclabili presenti sul territorio.
Puntano a questo i lavori per la realizzazione della pista ciclabile su viale Muzii, non sono nati contro qualcuno, ma per rendere più sostenibile la città e condivisi con la comunità sin dalla presentazione del progetto.
Limitare l'utilizzo dell'automobile non equivale a morte sociale, né a ghettizzazione, né a declassamento dei luoghi e degli affari, né è tornare indietro a tempi in cui le auto erano evoluzioni delle carrozze, privilegio per pochi: altrimenti il resto delle città italiane e soprattutto realtà tanto evolute da diventare modelli (a parte le solite Amsterdam e Copenaghen, Rotterdam, Monaco, Milano, Lubjana che oggi guidano la ripresa e il rilancio del modello sociale europeo) avrebbero chiuso i battenti, si sarebbero, come qualcuno molto fantasioso ha affermato per dare voce alla protesta, imbarbarite. Tutte le esperienze in corso in città italiane ed europee di ogni dimensione e latitudine (e la stessa Pescara dove ci sono le aree pedonali) invece mostrano – al contrario – che dove si favoriscono il trasporto pubblico, la mobilità attiva in bicicletta e a piedi, le zone "30" e a traffico limitato, le aree pedonali, il commercio fiorisce e le persone si riappropriano degli spazi pubblici liberati dallo smog, dal rumore e dall'invadenza delle automobili.
La cosa che tutti dovremmo sforzarci di comprendere è che invece le politiche di promozione della mobilità sostenibile realizzano, per dirla all'inglese, una tipica situazione win-win: ne traggono beneficio la salute e il benessere delle persone, anzitutto, ma anche l'economia e lo sviluppo e si rende la città più bella e accogliente.
Queste sono le questioni vere che le classi dirigenti serie affrontano in tutto il mondo.
Noi abbiamo voluto guardare a queste esperienze per proporre un modello di sviluppo per Pescara che ne faccia un punto di riferimento nel Medio Adriatico e per il lavoro fatto fin qui siamo stati scelti per diventare un modello da incentivare, a Pescara non era mai accaduto: così da giugno saranno disponibili ben 500 biciclette per avviare una sperimentazione di bike sharing per la città a cui sono interessati anche i Comuni limitrofi. E' un fatto, che ci distingue dai brutti primati per l'inquinamento.
Com'è un fatto che Pescara oggi ha 28.398 metri lineari di piste ciclabili, a cui si aggiungono ulteriori 8.239 mt. da realizzare, di cui: 2.300 mt. sono al momento in 'lavorazione' e vedranno la luce entro l'estate, gli altri 4.940 nasceranno nei mesi a seguire. Si tratta di azioni finanziate da risorse comunali ma anche europee, segno che la linea della sostenibilità non è quella del traffico, ma è quella di una comunicazione veloce e vivibile, che dia spazio a tutti (auto, mezzi, bici e pedoni) e soprattutto tenendo conto di un fattore determinante, la salute dei cittadini, della comunità.
Il Piano Urbano della Mobilità sostenibile di cui il Comune è dotato, fissa l'obiettivo di giungere entro il 2027 a mezzo metro di pista ciclabile per cittadino, quindi a 60 km, è un traguardo che dovremmo augurarci tutti: cittadini, commercianti, istituzioni, comitati. Perché è così che si migliora davvero il mondo, quel mondo che nelle petizioni tutti vorrebbero con l'aria meno inquinata, con servizi evoluti e innovativi, efficiente, più verde, con meno cemento, a misura di uomo e di bambino. Noi stiamo lavorando per questo, è un obiettivo ambizioso, certo, ma è semplice: punta solo a guardare un po' più il là dei 200 metri intorno a casa".