Il Lunedì del Delfino

Non smettere di sognare

Fabio Rosica
27/02/2017
Sport
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Troppo esperto, compatto e autorevole il Chievo Verona, per sperare che il Delfino potesse impensierirlo. Un forse anche salutare ritorno alla realtà, il netto 2 – 0 con cui i veneti hanno dominato i biancazzurri. Le speranze di bissare il successo della precedente gara con il Genoa, diciamolo pure, c’erano senz’altro, perché il cuore dei tifosi non smette mai di sognare. Nessuno avrebbe preteso un’altra vittoria clamorosa, magari si confidava in un pizzico di fortuna che potesse consentire di abbassare l’evidente gap tecnico e fisico fra le due compagini, ma non è accaduto. Eppure qualche sporadica occasione di segnare, il Pescara l’ha anche avuta, è mancata però quella determinazione e freddezza che la Serie A “pretende”. Va anche detto che per una volta il migliore in campo degli adriatici è stato proprio il portiere, quell’Albano Bizzarri, applauditissimo ex della partita, che è parso rivitalizzato dal dopo – Oddo e forse non sarà un caso … Non lo abbiamo però segnalato a fini polemici, quanto per rilevare che senza i suoi tanti, spesso quasi miracolosi, interventi, il passivo di reti subite sarebbe potuto essere certamente più consistente.

Potrebbe apparire come la più ovvia delle considerazioni, ma tutto l’ambiente pescarese deve entrare forzosamente nell’ordine delle idee che, così come non bisognava esaltarsi dopo la roboante vittoria dell’esordio zemaniano, così non sarebbe giusto abbattersi per questa sconfitta. Sappiamo fin troppo bene, avendolo già conosciuto e apprezzato nella stagione record della sua promozione, che ben pochi degli attuali giocatori a disposizione, sarebbero stati scelti, per caratteristiche di gioco e mentalità, dall’allenatore boemo, il quale si ritrova, pertanto, a dover gestire un ambiente poco consono alle sue idee di calcio. Tra l’altro, fra i pochi che ne condividerebbero appieno le caratteristiche, figura proprio quel Jean-Christophe Bahebeck, costantemente infortunato e quindi non disponibile.

La stagione in corso è ormai abbondantemente compromessa, ma solamente riguardo al principale obiettivo iniziale: la permanenza nella Massima Serie. L’arrivo di Zeman ne ha, fortunatamente, fissati molti altri. Gettare le basi per il prossimo campionato cadetto, il più importante. Da questo punto di vista, iniziare a pensare fin da ora in questi termini, se ben gestito, rappresenterà un decisivo vantaggio rispetto alle future rivali nella lotta per l’ennesima promozione. Evitare di battere i tanti record negativi che la guida tecnica di Massimo Oddo stava procurando, chiudendo questo campionato a testa alta e, al contempo, superare nella graduatoria finale sia il Palermo che il Crotone, perché il terzultimo posto potrebbe, magari, riservare anche qualche gradita sorpresa … non sarebbe la prima volta e nemmeno, purtroppo, l’ultima, che uno o più scandali legati a comportamenti scorretti, modificano le graduatorie già definite. Ancora, consentire, in largo anticipo, al presidente Daniele Sebastiani e allo staff societario di fare chiarezza in merito ad eventuali modifiche interne, evitando di doversene occupare durante i fondamentali mesi estivi, quando gli unici movimenti di cui preoccuparsi, dovranno essere tanto quelli di mercato, quanto quelli atletici.

Approcciamoci pertanto alle prossime due sfide, contro avversarie, sulla carta, se non abbordabili, almeno tutt’altro che inarrivabili, con animo sereno e speranzoso. Sabato prossimo l’anticipo di Genova con la Sampdoria, poi sarà l’Udinese a far visita all’Adriatico. Un pareggio e una vittoria rappresenterebbero l’ideale traguardo di questo doppio appuntamento, ipotetico presupposto per l’eventuale raggiungimento degli obiettivi sopra citati. La realtà non appare mai a tutti nello stesso modo, dipende spesso dagli occhi e dalla mente di chi la osserva. “Tre persone erano al lavoro in un cantiere edile. Avevano il medesimo compito, ma quando fu loro chiesto quale fosse il loro lavoro, le risposte furono diverse. "Spacco pietre" rispose il primo. "Mi guadagno da vivere" rispose il secondo. "Partecipo alla costruzione di una cattedrale" disse il terzo.” Questa celebre citazione di Peter G. Schultz, il famoso chimico americano inventore della fibra ottica, potrebbe aiutarci a percepire il finale di campionato con la giusta mentalità, in fondo non può andare sempre male, vero?

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