Il Lunedì del Delfino

Oltre al danno le beffe

Fabio Rosica
30/01/2017
Sport
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Scrivere di calcio giocato diventa sempre più arduo, qui a Pescara. Il rischio di ripetersi è dietro l’angolo, poiché gli spunti dal terreno di gioco, settimanalmente vengono meno. Soffermiamoci allora sulle dichiarazioni dei giorni scorsi, a cura dell’ineffabile duo Sebastiani/Oddo. Ormai è fin troppo chiaro, l’uno sembra andare a braccetto con l’altro, in un valzer di dichiarazioni apparse ai più abbastanza deliranti, oltre che parecchio offensive nei confronti di chi, da sempre, ama il Delfino.

Dapprima il presidente ha dichiarato che con 27/28 punti sarebbe possibile salvarsi (…), il che appare doppiamente inverosimile, sia per l’assurdo di immaginare altre tre squadre sotto quella soglia, che soprattutto per l’eventuale raggiungimento, da parte dei biancazzurri, di quella quota, alla luce della pochezza tecnica e atletica settimanalmente messa in mostra dall’undici che “scende” in campo. Fino a qui, in fondo, nulla di particolarmente nuovo, purtroppo Daniele Sebastiani ha da sempre mostrato scarsa considerazione intellettiva nei confronti della tifoseria, a torto o a ragione, dovremmo aggiungere, visto che, nonostante tutto, la sua leadership societaria non è mai stata messa in particolare discussione. Preoccupano e indignano, invece, le parole espresse durante le sue conferenze, da un Massimo Oddo evidentemente non più tranquillo e sicuro di sé, come amava mostrarsi fino a poco tempo fa. Secondo il suo pensiero, sarebbe quasi logico che il Pescara debba retrocedere, in fondo è da sempre andata in questo modo. Storicamente, a ogni promozione in serie A, ha fatto immediatamente seguito la retrocessione fra i cadetti; tranne che in un’occasione, ha ricordato, quando ne scendevano solo due e una di queste aveva anche l’handicap della penalizzazione iniziale (stagione 1987-88 con Giovanni Galeone alla guida, ndr). Tutto vero, basta scorrere un qualsiasi almanacco per averne conferma, ma è davvero inconcepibile che a proferire queste parole sia stata la medesima persona che a fine agosto, senza troppi giri di parole, faceva intendere che questo gruppo avrebbe sfiorato la zona Europa League!

Non sarà compito nostro, quello di analizzare la psicologia verbale di chi, davanti a un microfono, qualche frase, per dovere contrattuale, deve pur proferirla. Proprio per questo motivo, d’altronde, vorremmo ricordare che nessun allenatore, dopo una o più sconfitte, avrebbe voglia di affrontare i giornalisti, ma gli sponsor del dorato mondo del pallone sborsano fior di milioni, che finiscono anche nelle loro tasche, così che, giustamente, hanno potuto pretenderne le dichiarazioni alla stampa, anche e soprattutto quando le cose vanno male. Potremmo essere spinti a credere che l’ex campione del mondo, forse sia stato finora sopravvalutato, come tecnico. Non sarebbe poi così strano, ricordiamo che il Pescara rappresenta la sua prima e, finora, unica esperienza, avendo prima allenato, senza grosse fortune in termini di risultati, detto per inciso, la sola Primavera biancazzurra. Evitiamo di ripercorrere la sua breve carriera, che qui in riva all’Adriatico conosciamo fin troppo bene, ma forse che la buona sorte aveva supplito, almeno fino a qualche mese fa, all’inesperienza dal lato tecnico? Impossibile non immaginare che senza l’esplosione di un Gianluca Lapadula in stato di grazia estrema, lo scorso campionato il Delfino difficilmente avrebbe potuto ambire a qualcosa di più della salvezza. Non vogliamo fargliene una colpa, tutt’altro, sappiamo fin troppo bene che la sorte, in questo sport, spesso indirizza i destini di una squadra, al pari della sua reale capacità di gioco, ma non entusiasma la sua scarsa umiltà nel volerlo riconoscere.

Al netto delle succitate dichiarazioni al limite del discutibile, che lasciamo volentieri gestire a entrambi, restano alcune, alquanto preoccupanti, certezze, di cui dovremmo occuparci. Il Pescara, a oggi, è la squadra peggiore del pianeta, in termini di risultati sul campo, fra quelle che militano nelle principali leghe professionistiche (e non solo). Se come dichiara il Mister, questa squadra è storicamente destinata unicamente a preventivabili retrocessioni, nell’immediato delle promozioni, ciò non vuol dire che si debba fare con sempre maggior disonore. Senza scavare troppo lontano con i ricordi, basta ritornare con la mente alla scorsa stagione, quando Carpi e Frosinone, pur non all’altezza tecnica delle altre compagini, hanno lottato davvero fino all’ultimo respiro, consegnando ai propri tifosi, non solo il diritto di sperare nella salvezza, ma soprattutto di ricevere i complimenti di tutto l’ambiente sportivo, per essere riuscite a competere ben oltre le loro reali possibilità. Se a Pescara non è possibile pretendere nemmeno di salvare l’onore, piuttosto che la Massima Serie, allora chi tiene le redini di questo sodalizio, pur se a denti stretti, conoscendone il carattere, qualche domanda dovrebbe farsela.

Un’ultima annotazione in tema di dichiarazioni, questa volta post-gara e non di sponda biancazzurra. Ci riferiamo alle parole del tecnico nerazzurro Stefano Pioli, al termine dell’anticipo di sabato sera, che ha visto la sua Inter strapazzare il Delfino con un netto 3 -0. “Il Pescara ci ha messo in difficoltà” … forse avrebbe potuto evitare di irridere il popolo biancazzurro, con questa frase che suona tanto di beffa. Non conosciamo i motivi di quest’avventata affermazione, immaginiamo volesse rendere più efficace in termini d’importanza, il successo della sua squadra, ma così esagerando ha ulteriormente ridicolizzato una situazione già di per sé molto indigesta per tutti quelli che seguono le sorti della squadra adriatica.

Non possiamo fare altro che continuare ad augurarci di iniziare a vincere qualche partita, una piccola inversione di tendenza che renda meno triste questa inutile (finora) stagione. Il recupero di dopodomani sera contro la Fiorentina, ci riconduce con la mente all’ultima vittoria del Delfino in Serie A, proprio contro la Viola, ben quaranta gare or sono …

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